Babbo NataleSi è dimesso Marco Parma, il preside dell’istituto comprensivo Garofani di Rozzano (Milano) che nei giorni scorsi aveva proibito festeggiamenti e canti religiosi durante il periodo natalizio. Il dirigente ha rimesso il mandato limitatamente alla scuola primaria, l’istituto che aveva scatenato le polemiche.

Parma avrebbe dovuto presentarsi domani all’Ufficio regionale scolastico della Lombardia per spiegare le motivazioni che, come recita la convocazione, “stanno alla base del grave gesto da lui compiuto nel cancellare ogni iniziativa scolastica che riguarda il Natale cristiano”. L’episodio era scaturito dalla richiesta di due mamme di insegnare ai bambini canti natalizi con contenuto religioso. A quel punto il preside aveva risposto che non poteva perché gli alunni non cristiani (il 20%) sarebbero stati esclusi e che la scuola avrebbe comunque organizzato una festa con canti e cori di Natale ma più in là, il 21 gennaio durante una manifestazione denominata “Festa d’inverno”. Insomma, tanto per capirci: sì a Jingle Bells, no a “Tu scendi dalle stelle”.

Per il dirigente scolastico questa sarebbe stata la maniera migliore per non turbare le altre fedi religiose o per rispettare anche i non credenti. Con analoga motivazione a giugno Parma aveva rifiutato la proposta di alcuni genitori di imporre il crocifisso in tutte le aule: anzi il simbolo religioso, presente solo in due classi, era stato totalmente rimosso.

La vicenda, che ha avuto ampia eco nazionale con strumentalizzazioni da ogni parte politica e religiosa, merita qualche precisazione. La prima è che le associazioni islamiche di Milano hanno riferito che il Natale “non è mai stato un problema per i musulmani in questo Paese”. La seconda è che nell’istituto non sono spariti i simboli natalizi (come festoni e decorazioni) né sono state abolite le feste e le canzoni nelle singole classi. La terza è che lo spettacolo di gennaio è essenzialmente basato sulle filastrocche di Gianni Rodari e sulle canzoni di Sergio Endrigo, due giganti per la letteratura dell’infanzia, due uomini di cultura che hanno sempre unito e fatto felici i bambini senza dividere i genitori o fomentare qualsiasi tipo di ideologia. Eh, a volte ci vorrebbe veramente un fiore.