Dopo il terremoto la vita continua. Suonando tutti insieme piastrelle e grondaie

04_RulliFrulli_Kraken_WebTutti stretti, tutti vicini, tutti uniti. A costruire strumenti musicali partendo, per esempio, dalla grondaia di una casa distrutta dal terremoto. Dentro un capannone in prestito, dalla mattina alla sera, perché a scuola non ci si va visto che la terra trema ancora. Il successo della banda di Finale Emilia RulliFrulli non ha niente a che vedere con l’esibizionismo. La storia del progetto sperimentale nato all’interno della Fondazione Scuola di musica “Andreoli” di Mirandola (Modena) decolla tre anni fa dopo il sisma che colpisce l’Emilia.

La banda diretta dall’insegnante di batteria Federico Alberghini, in realtà, era nata nel 2010 per integrare i ragazzi disabili e riutilizzare materiali di recupero: un paio di concerti all’anno e nulla più. Quando tira il terremoto e i paesi dei dintorni vengono distrutti, RulliFrulli è il gancio per non lasciarsi andare alla tristezza, la motivazione per essere allegri, per stare insieme, per fare qualcosa di utile.

Il gruppo, allora composto da quindici elementi dai sette ai trent’anni, inizia a fare le prove a Canaletto, sotto una tettoia messa a disposizione da Mani Tese, laddove oggi esiste una vera sede grazie ai 62mila euro raccolti dall’associazione Harley-Davidson di Correggio: “Io e gli altri insegnanti Federico Bocchi, Marco Golinelli e Sara Setti andavamo a prendere i bambini e i ragazzi nelle tende, dove molti erano costretti ad alloggiare con le loro famiglie”.

Dopo il terremoto, grazie a un lavoro costante di costruzione degli strumenti e di prove, parte il tour “Il branco” perché così si sentiva il gruppo: “Ci sentivamo dei lupi, uniti dalla voglia di suonare e stare insieme, sconfiggere la paura, fare terapia attraverso la musica. Valori che emanavano tutta la loro forza nel caso dei ragazzi autistici, che a ogni scossa soffrivano moltissimo. Noi ci stringevamo, ci ridevamo su e poco a poco, da quindici che eravamo, siamo diventati trentotto”.
03_ScenografiaBarca_WebUn cestello dell’asciugatrice rivestito in pelle per grancassa diventa lo Sciugaboss, uno strumento del quale RulliFrulli deposita persino il marchio. Pentole e tubi da suonare con le racchette da ping-pong aggiungono nuovi suoni, così come i pianoforti costruiti con le mattonelle del pavimento: “Il laboratorio di realizzazione degli strumenti è sempre stato parte integrante del nostro progetto, perché immerge i bambini e i ragazzi nell’umore giusto per poi avere voglia di costruire spettacoli, scenografie e girare l’Italia”.

Dopo “Il branco”, non a caso, arriva “La ciurma”, il vero trampolino di lancio della banda: una storia di marinai che partono a bordo di una barca, lasciandosi alle spalle il terremoto. Le grafiche sono affidate a Michele Bernardi, quello dei videoclip del gruppo musicale “Tre allegri ragazzi morti”. E da lì, un successo dietro l’altro, Expo compresa. Settanta le date di “Kraken”, lo spettacolo del tour 2015, che si concluderà in novembre: “Abbiamo avuto fino a 500 persone a concerto e tanta visibilità anche in tv”. Ma solo di un certo livello: “Ci hanno chiesto due volte di partecipare al programma ‘Italia’s got a talent’ ma abbiamo rifiutato quasi all’unanimità. E dire che gli elementi della banda sono saliti a settanta.

I progetti futuri di RulliFrulli sono moltissimi: a partire da un libro a fumetti che uscirà a breve per raccontare la realtà della banda, fino a un documentario di Davide Gavioli che arriverà in aprile nelle sale cinematografiche: “Da un anno il regista viene in giro con noi, filmando bambini, ragazzi e genitori. Siamo una grande squadra, una grande famiglia, riuniamo tutte le età: questa è la nostra forza, dopo il terremoto che ci ha sconvolti”.

http://bandarullifrulli.wix.com/laciurma
Qui un assaggio di un concerto a Portovenere

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