asilo nidoIl problema del calo delle domande per i nidi (con il conseguente effetto positivo della riduzione delle liste d’attesa) colpisce un po’ ovunque. Anche a Faenza, come scrive questa settimana Settesere-Qui. Lo scorso maggio il Comune si è trovato costretto a riaprire il bando per coprire i posti in convenzione rimasti vacanti (con un paventato danno futuro sulle casse dell’Amministrazione). Con la riapertura delle iscrizioni, il Comune ha anche deciso di abbassare la retta massima da 630 a 500 euro.

Cosa che ha “invogliato” nuove famiglie a presentare la domanda. Sono 26 quelle che si sono fatte avanti in seguito al doppio provvedimento, a fronte dei 28 posti vuoti. Se non ci saranno rinunce, insomma, la situazione dovrebbe andare a regime. Lo ha detto il neo-assessore all’Istruzione Simona Sangiorgi, fotografando un quadro che, fino a qualche anno fa, era impensabile, viste le decine e decine di famiglie che rimanevano escluse dai nidi.

L’assessore ha anche annunciato, in vista dell’anno prossimo, l’inizio di una riflessione sulla flessibilità dei servizi, esigenza ormai conclamata, sulla quale anche l’assessore regionale Elisabetta Gualmini si è più volte espressa, avviando a Bologna, per esempio, un acceso dibattito. 

Anche a Ravenna il Comune ha anticipato l’apertura delle iscrizioni “fuori termine” per assegnare i posti rimasti liberi.