Il dottore: “La battaglia del mio amico Ivan Basso e un paio di cose da sapere sul cancro al testicolo”

Ivan Basso e Roberto Corsetti al centro medico B&B di ImolaE’ il dottore di Ivan Basso. Ma, soprattutto, è un amico di lunga data. Roberto Corsetti, 55 anni, specialista in cardiologia e medicina dello sport, direttore sanitario del centro medico B&B di Imola e presidente dell’Associazione italiana medici del ciclismo, in questi giorni ha seguito da vicino la vicenda del campione varesino, operato mercoledì per un tumore al testicolo dopo la casuale scoperta durante il Tour de France. Corsetti, ciociaro di origine ma in Emilia-Romagna da ormai 15 anni, è il medico di fiducia di diversi corridori italiani che gareggiano in squadre straniere, come, appunto, Basso tesserato per la Saxo-Tinkoff. E’ la legge che impone questo ruolo e molti ciclisti non hanno esitato nell’affidarsi all’esperienza di Corsetti, fino al 2014 medico sociale di squadre di primo piano come Fassa Bortolo, Liquigas e Cannondale: gli esami medici per l’abilitazione sono stati svolti nelle strutture del B&B, in via Selice.

Dottore, si è sentito con Basso?
“Sono in costante contatto fin dal momento in cui gli è stato diagnosticato il tumore. Ivan è più di un paziente, siamo amici di famiglia, ci conosciamo dal ’99 ormai, prima ancora che diventassi il suo medico sociale nei vari team in cui ha militato”.
Come procede il decorso post operatorio?
“Il primario che ha effettuato l’intervento, il professor Francesco Montorsi, è soddisfatto. Non ci sono state complicazioni e aver potuto vedere coi proprio occhi ‘il nemico’ lo ha tranquillizzato”.
In che senso?
“Il tumore al testicolo si è rivelato essere un seminoma, non uno dei più minacciosi. Inoltre, come già sapevamo grazie ad una Tac a contrasto fatta in tutto il corpo già in Francia, il cancro è localizzato. Adesso aspettiamo e vediamo come rispondono i marker tumorali e l’esito dell’esame istologico ma c’è molto ottimismo”. Ivan Basso e Roberto Corsetti al centro medico B&B di Imola
In ogni caso tutte le specie di tumori al testicolo non sembrano così aggressive.
“Vero, non sono fra le più pericolose ma è fondamentale, come in tutte le altre neoplasie, la tempistica. Se non vengono curate per tempo possono rivelarsi letali. La diagnosi precoce diventa importantissima”.
Come si scopre il tumore al testicolo? Basso si è insospettito dopo un dolore che non passava in seguito ad una caduta. Ma una persona comune come fa?
“Bisogna augurarsi che il tumore dia dei sintomi. A quel punto si chiede una consulenza. Nel caso del testicolo, la ‘spia’ è un senso di pesantezza localizzato nella zona genitale. Se invece non ci sono segni, anche il tumore meno aggressivo può ‘lavorare in silenzio’, formare metastasi e portare a conseguenze irreversibili. Viceversa anche il cancro ‘peggiore’ può essere vinto con una cura adeguata ma soprattutto tempestiva”
Come reagisce Ivan?
“E’ un grande campione anche in questo frangente. E’ un leader che sa affrontare le difficoltà, sa rialzarsi, lo ha dimostrato più volte nella sua carriera. E’ uno che combatte piuttosto che abbattersi, non teme l’avversario. Che sia un ciclista o una malattia”.
Ci sono episodi significativi che le vengono in mente a tal proposito?
“Ne avrei mille. Ivan è forte di corpo e forte di spirito, la condizione ideale per vincere anche questa battaglia. Ricordo ad esempio una caduta al Tour del Mediterraneo del 2011: riportò un trauma cranico ma ripartì immediatamente, più determinato di prima”.
Quali sono le conseguenze del tumore ai testicoli sulla fertilità e sulla vita sessuale?
“Nessuna in particolare perché, per fortuna, di testicoli ne abbiamo due e anche se uno viene asportato, l’altro continua a fare il suo dovere. Prima dell’intervento però solitamente si fa la raccolta del liquido seminale per congelarlo perché in caso di chemio o radioterapia, un successivo uso del liquido seminale a scopo riproduttivo è fortemente sconsigliato per un certo periodo di tempo. La stessa procedura avviene nelle donne in caso di asportazione di un ovaio: si fa il congelamento preventivo di ovociti per non ritardare la gravidanza della donna una volta guarita”.
I ciclisti devono preoccuparsi?
“No, non c’è un legame specifico tra il ciclismo e il cancro al testicolo, le cui reali cause sono sconosciute. Vi sono, al limite, dei fattori di rischio come il cripto-orchidismo: è il caso del testicolo dei bambini che non scende nello scroto e deve essere riposizionato con un intervento chirurgico. Chi ha subito l’operazione ha maggiori possibilità di contrarre il cancro al testicolo”.
Basso tornerà a correre?
“Intanto auguriamoci che tutto vada bene. Posto questo, e siamo terribilmente ottimisti, perché no? Potrebbe essere la nuova sfida di un uomo che non ha certo paura di affrontare le difficoltà”.

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