Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi, ha deciso di ritirare le querele nei confronti del senatore Carlo Giovanardi, dell’agente di polizia Paolo Forlani e di altre tre persone “che hanno infamato il nome di Federico”, come ha spiegato al Tgr dell’Emilia-Romagna. Una decisione arrivata nel decennale della scomparsa del 18enne di Ferrara, morto il 25 settembre 2005 “per l’azione scellerata di quattro poliziotti che vestivano una divisa dello stato, e forti di quella divisa hanno infierito su mio figlio fino a farlo morire”, come scrive la donna sul blog dedicato.
Patrizia Moretti, che proprio un anno fa, in occasione dell’uscita del suo libro, Romagna Mamma aveva incontrato, ha scelto di non andare avanti con le querele sporte per le dichiarazioni e azioni “volgari, offensive e dolorose nei confronti di Federico e della nostra famiglia”. Tra cui quelle di Giovanardi, che aveva dichiarato, a proposito della foto di Federico in obitorio mostrata in piazza dalla madre, che il rosso non era sangue ma il colore di un cuscino.
Nessun intento di perdono, anzi: “Non è il perdono, d’altra parte nessuno mi ha mai chiesto scusa, ma prendere atto che per me andare avanti nelle azioni giudiziarie rappresenta soltanto un doloroso e inutile accanimento. Non spenderò più minuti della mia vita per queste persone e per i loro pensieri. Mi voglio sottrarre a questo stillicidio: una fatica soltanto mia che nulla aggiungerebbe utilmente e concretamente a nessuno se non alla loro ansia di visibilità. Trovo stancante anche pronunciare i loro nomi. Inutile commentare le loro dichiarazioni pubbliche”.
L’intervista di Filippo Vendemmiati
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