Chiede al prete di sbattezzarsi, lui la sbeffeggia sul giornalino parrocchiale

fonte battesimaleSta facendo parlare molto di sé, in questi giorni, l’articolo pubblicato da don Maurizio Ardini, parroco di San Bernardino (Lugo di Romagna), che sull’ultimo numero del giornale parrocchiale ha parlato a tinte accese della richiesta di “sbattezzarsi” ricevuta da una 20enne residente in zona.

Il prete parla di “nuova diavoleria che il gruppo di atei (l’Uaar, ndr) propone ai giovani come te” e si rivolge alla ragazza (soprannominata Giusy) con toni non proprio “canonici”: “Magari tra qualche anno incontrerai un ragazzo religioso che vuole sposarsi in Chiesa e ti dovrai fare un bel viaggio a Ravenna dal tuo Vescovo per un giuramento che annulli le tue scelte”.

Il parroco giustifica il proprio articolo dicendo che la ragazza ha dimenticato di inserire nella busta contenente la richiesta anche la fotocopia del documento di identità e l’indirizzo: “Ho pensato di risponderti pubblicamente, sperando che qualcuno ti rintracci e verifichi che non sia uno scherzo”. Don Maurizio aggiunge poi di aver “scandalizzato” un “fervente Musulmano” facendogli leggere il modulo di richiesta di sbattezzo. Non solo: il prete avrebbe fatto ridere il musulmano in questione spiegandogli che, in quanto prete cattolico, gli basta fare un’annotazione sul registro battesimale. Nel caso fosse stato un Imam e la richiesta fosse pervenuta da un maschio, invece, non sarebbe potuto tornare indietro, se non ricorrendo a una plastica delle parti intime maschile del richiedente.

l0vJZpmDon Maurizio non si ferma qui: consiglia alla ragazza una messa per la “guarigione spirituale” e un rosario per la ragazza. Nel caso non funzionasse, si dice disponibile a metterla in contatto con don Gabriele, “specializzato in benedizioni ed esorcismi”. Nel post scriptum, il parroco la invita poi a rivolgersi alla Caritas se ha “del tempo da perdere”, per “aiutare qualche bisognoso” senza “spendere soldi in inutili raccomandate”.

E la risposta dell’Uaar di Ravenna è netta: “Tralascio ogni commento circa la risposta a Giusy – Spiega Claudio Pagnani – e segnalo che nella lettera che il parroco pubblica sul giornalino, pur con i reali riferimenti alla persona correttamente oscurati per ovvi motivi di privacy, si vede benissimo che trattasi di Raccomandata A/R, quindi con il mittente visibile e pertanto raggiungibile privatamente. Non risulta vero che avendo omesso di inserire copia del suo documento non era in grado di trovare un suo recapito e pertanto obbligato a rispondere pubblicamente. Ciò dimostra la volontà del parroco di volerla umiliare e denigrare pubblicamente”.

Pagnani invita il sacerdote a ottemperare alla richiesta di Giusy per evitare eventuali diffide presso l’Autorità Garante per la Privacy. E invita Giusy a contattare l’Uaar (ravenna@uaar.it) nel caso lo ritenesse necessario a tutelare i suoi diritti.

In questo articolo ci sono 2 commenti

Commenti:

  1. Ardini… non è che era lui che dovevamo “ardere” al posto delle “streghe” nel medioevo, epoca nella quale la sua testa crede di vivere?

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