Mamma suicida per sfratto: il compagno le aveva promesso una soluzione alternativa

Bandoliera di un carabiniereIl compagno l’aveva tranquillizzata, dicendole che nonostante lo sfratto in programma il 9 luglio, si sarebbero arrangiati e una soluzione l’avrebbero lo stesso trovata. Ma lei, Raffaella Godi, 41 anni, mamma di una bimba di 11 e di un bimbo di 10, non ha retto il colpo e quando lui è uscito per un paio d’ore per incontrare il fratello – come ha spiegato i Carabinieri – ha aspettato di mettere i bambini a letto e poi si è impiccata a una grata di una finestra di casa. Sul caso di Zola Predosa è stato escluso uno scenario diverso da quello del suicidio. Lo raccontano i quotidiani locali.

I due bambini sono stati affidati al padre, che vive ad Anzola dell’Emilia e che era separato dall’ex moglie da cinque anni. Il sindaco di Zola Predosa Stefano Fiorini si è detto molto dispiaciuto e ha spiegato che la signora era seguita dai servizi sociali dal dicembre 2014: “Avevamo attivato, senza successo, l’adesione al protocollo sfratti, ottenendo, tuttavia, il differimento del rilascio dell’alloggio per luglio 2015. La signora e il compagno si erano messi alla ricerca di un alloggio e lo avevano trovato a Zola (600 euro mensili, senza spese condominiali). Potevano richiedere al Comune un aiuto economico per la caparra e per i canoni del nuovo alloggio fino al 50 per cento”.

Un affitto di 600 euro mensili sarebbe stato comunque troppo: la donna era senza lavoro e il compagno aveva un impiego saltuario per conto dell’impresa edile del fratello. Da un paio di anni la famiglia non pagava le bollette. Trovandosi senza gas, la donna cucinava utilizzando un microonde.

 

 

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