Padre, madre, figli. Per chi non se ne fosse accorto, la famiglia è sempre più nucleare. Sono un’esigua minoranza coloro che vivono in famiglie in cui ci sono anche i nonni (5,3%), mentre prevale la famiglia fatta di genitori e figli (62,4%). Le famiglie monogenitoriali con la sola madre come figura adulta sono il 6,5%. Lo dice la Relazione annuale al Parlamento fatta dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora. Uno studio dal quale emerge come il modello dominante, in Italia, sia quello del figlio unico. In quattro anni sono anche raddoppiate le famiglie monogenitoriali, che passano da 535 mila nel 1999/2000 a 954 mila nel 2013/2014.
Tra il 2008 e il 2014, nel periodo della crisi, è diminuita la percentuale di bambini e ragazzi che vivono con entrambi i genitori occupati. La quota di bambini e ragazzi fino a 17 ani che hanno entrambi i genitori occupati scende, infatti, dal 43,8% nel 2008 al 37,7% attuale, segnando un -13,9%. Nello stesso arco temporale anche quelli con padre occupato e madre casalinga diminuiscono dal 32,2% al 24,6%, registrando una variazione negativa pari a -23,6%.
“Dalle parole ai fatti”. È l’appello che Vincenzo Spadafora ha rivolto in Senato alla presenza del presidente Pietro Grasso. Il Garante ha sottolineato come la crisi abbia fatto e continui a far sentire i suoi effetti sulle famiglie e sugli 11 milioni di bambini e ragazzi. “Il dato sulla povertà minorile è in costante aumento – ha detto – e questo dato rende ormai urgente introdurre misure a sostegno del reddito”. Secondo Spadafora serve “una cabina di regia” che stabilisca le priorità e faccia dialogare tra loro le istituzioni.
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