La gita scolastica è il paradiso del non consentito. Chi di noi non ne ha fatta una alzandosi la notte per creare scompiglio da una camera all’altra, divertirsi e, chi lo sa, anche uscire a farsi un giro mentre gli insegnanti dormono. Roba da beccarsi il quattro in condotta e una bella sospensione, insomma.
Eh sì, perché chiunque di noi abbia osato fare in gita qualche bravata (e forse anche un po’ più ingenua e meno tecnologica di quella che sta facendo discutere in questi giorni) lo ha fatto ben consapevole delle conseguenze. E non solo di quelle scolastiche, anche (e forse di più) di quelle casalinghe, dove le due settimane di sospensione della scuola sarebbero significate regime di regole dure da osservare per espiare la colpa.
Nemmeno a dire ‘la parola di questi ragazzi contro quella della preside’. Nel caso del liceo di Cuneo, la colpa è finita in Rete, diventando subito virale, vista da insegnanti e preside. Si dà il caso infatti che quindici ragazzi, nel bel mezzo della gita, si siano resi protagonisti di un fuori programma niente male: hanno spogliato un loro compagno, lo hanno depilato, ricoperto di caramelle, filmando tutto e finendo la bravata con il classico ‘condividi’. Lanciando in pubblica piazza quello che avevano appena fatto.
Dieci ragazzi sono stati sospesi per due settimane e puniti con il 4 in condotta. Altri quattro, colpevoli di non aver denunciato quello che avevano visto in quella stanza, se la sono cavata con tre giorni di sospensione e il cinque in condotta. Punita anche la vittima dello scherzo: nota sul registro e sei in condotta.
La preside, Germana Muscolo, è al centro di un polverone sollevato dai genitori di quei ragazzi – come precisano i giornali – ‘tutti di buona famiglia e con bei voti a scuola’ – a cui, c’è da scommetterci, gli tira un po’ che i figli, per ‘uno scherzo’ – rischino ora di perdere l’anno. “Nessuna marcia indietro – ha infatti ribadito la preside di fronte alla notizia di un possibile ricorso alla sospensione – ma i ragazzi avranno tutto il sostegno necessario per superare gli scrutini di giugno”.
E invece, genitori di ogni latitudine, dobbiamo augurarci scuole gestite tutte dalla signora Germana Muscolo di turno. Perché le regole vanno rispettate. Anche se si è figli di buona famiglia. E se si infrangono bisogna quantomeno prendere in considerazione che ci sono delle conseguenze, chiare ed inequivocabili. La scuola ha fatto bene a dare un segnale forte di legalità in un Paese dove ci si fa beffa delle regole.
Personalmente, ho preso i miei figli sebbene ancora piccoli, ho raccontato loro la storia e ho aggiunto: capito, bimbi, che cosa succede a fare bravate? Niente scuse, chi rompe paga. Anche se è figlio di buona famiglia.
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Commenti:
Essere di buona famiglia dovrebbe essere un’autorizzazione per permettere loro di fare quello che vogliono senza regole né rispetto avendo come esempio le nostre classi dirigenti?Secondo me si dovrebbe punire anche la buona famiglia che ha tirato su dei figli imbecilli viziati e arroganti! Altro che ricorso alla sospensione!
Sono perfettamente d’accordo perché la spina dorsale a questi ragazzi la facciamo mettendoli davanti alle loro responsabilità come hanno sempre fatto i nostri genitori con noi.
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