Valentina e il gesso: il pancione diventa un lampadario. O un quadro

lampA molte mamme il pancione manca molto. Perché, allora, non tenerselo per sempre? A Valentina Sisto, restauratrice, designer e artista barese trapiantata a Roma, l’idea è venuta davanti a un’amica incinta che le stava ispirando un quadro per una mostra. Un quadro dal titolo “Contenitore di vita”. Chi meglio della pancia poteva rappresentare quel concetto? Nasce così Belly Memory, un progetto che vede al centro, appunto, il ventre della donna che aspetta un bambino.

La pancia, dopo essere stata ricoperta con bende gessate naturali e atossiche, restituisce di fatto un calco che poi diventa scultura, quadro, lampadario. Un’opera d’arte che può essere personalizzata a piacere: “Alcune mamme mi chiedono di decorarla o dipingerla, altre di inserire anche il calco della mano del papà. Ancora, si può aggiungere l’impronta della manina del fratellino. Oppure lasciare il calco bianco, per poi farlo colorare al bimbo che nascerà, quando sarà un po’ cresciuto”.

quadroNon ci sono limiti alla fantasia, insomma. E nemmeno alla geografia: “Mi sposto in tutta Italia, basta che le donne interessate mi chiamino”. Un’idea nuova e originale, quella di Valentina, che prima di imbarcarsi nell’avventura ha fatto una ricerca accurata, per capire se esistessero già esperienze simili in Italia: “Da quanto mi risulta, solo negli Stati Uniti è già da qualche anno che l’idea ha attecchito. Ma io non guardo alle mode, guardo al risvolto artistico: una mamma ha voluto per esempio un calco speciale, decorato con sabbia e rafia. Un’altra ne ha voluti tre, ognuno a rappresentare un periodo della gravidanza: il primo è diventato una ciotola per i pannolini, il secondo un quadro per la cameretta del figlio, il terzo una piantana”.

Ostetriche e ginecologiche, sul blog di Belly Memory, rassicurano le mamme. Nessuna controindicazione – se non l’allergia al gesso – né per la donna, né per il feto: “E il ricordo della gravidanza è assicurato”.

Qui la pagina Facebook di Belly Memory

In questo articolo c'è 1 commento

Commenti:

Commenta

g
To Top