sonoCeliaca, sì. E allora? Anche senza glutine si può mangiare bene, sano, si può viaggiare e uscire con gli amici. Anche andare alle feste di compleanno, certo. Raffaella Oppimitti, milanese trasferita a Rimini, celiaca da quando aveva 18 mesi, ha scritto “Sono celiaco, non malato! Una guida per adulti e bambini intolleranti al glutine” (red!) perché quando faceva la volontaria all’Aic vedeva in quelli come lei tanta frustrazione. Lei, invece, il bicchiere l’ha sempre visto mezzo pieno, forse facilitata da una diagnosi davvero precoce che l’ha portata, di fatto, a vivere sempre lontana dal glutine. Nel libro, dopo la parte medica curata dal pediatra e omeopata (anche lui celiaco) Gianfranco Trapani, si dipana “l’ABC del celiaco”. Esami da fare, diagnosi, campanelli d’allarme, sintomi. Senza contare i diritti del celiaco, tra esenzioni e decreti ministeriali. E poi i consigli sulla spesa, lettura delle etichette in primis. E il prontuario dei cibi concessi, dei cibi vietati e di quelli che hanno un bel punto interrogativo in cima, perché rischiosi.

Ma ci sono anche una cinquantina di ricette facili facili, vagliate da Rossella Valmarana, presidente Aic Lombardia. E un contributo del conduttore Daniele Bossari, presidente onorario Aic e celiaco. “Mi sono anche concentrata sul supporto psicologico di cui ha bisogno chi riceve la diagnosi di celiachia: perché un conto è saperlo a un anno e mezzo di età, un’altra cosa è saperlo a quattordici anni”. In fondo al libro, si può ritagliare un sommarietto in inglese-italiano e italiano-inglese per viaggiare senza ansia: “Le vacanze e gli spostamenti sono spesso il cruccio del celiaco. Il messaggio è che si può viaggiare senza problemi”.

eroE per chi fosse più interessato alla parte culinaria, Raffaella è anche autrice di “A tavola senza glutine” (red!), dove si scopre che ai fornelli un celiaco può spaziare molto di più di quanto creda: “Amaranto e lenticchie, gnocchi di farina di castagne, focaccia al sesamo. I celiaci possono mangiare sano e con gusto e variare anche molto. Basta conoscere i cereali meno utilizzati, scoprirli e sperimentarli”.

Raffaella è anche mamma di una bimba di quindici mesi che, per il momento, non ha dato segnali negativi davanti al glutine: “La predisposizione genetica c’è perché anche il mio compagno è celiaco. Ma aspetteremo ancora un po’ prima di sottoporla a esami”.