San Lazzaro, prosciolti i genitori del bimbo nato grazie alla maternità surrogata

fecondazione eterologaAlla fine, hanno avuto ragione i genitori. A Bologna il giudice ha prosciolto la coppia che aveva avuto un figlio in Ucraina grazie al cosiddetto utero in affitto. Lo scrive La Repubblica, che riporta come di fatto non sia stato considerato un reato la richiesta dell’uomo e della donna di iscrivere il bambino nel registro dello stato civile di un Comune italiano, in questo caso San Lazzaro di Savena.

Secondo il gup Gianluca Petragnani Gelosi la richiesta di trascrizione non era tesa a ingannare nessuno, tantomeno l’ufficiale dell’anagrafe che si era trovato davanti alla coppia. La richiesta, infatti, conteneva anche una serie di documenti importanti, tra cui il consenso della donna che aveva partorito al viaggio in Italia del neonato e al trasferimento di residenza con il padre biologico.

La coppia italiana, stando alla sentenza, non avrebbe dunque cercato in alcun modo di nascondere la maternità surrogata grazie alla quale il bambino era nato. La decisione tutela di fatto il minore coinvolto – che oggi ha un anno e mezzo – e il legame con quelli che sono di fatto i suoi genitori, anche se la mamma non lo è biologicamente. Il padre, invece, lo è: la legge ucraina consente infatti la maternità surrogata laddove almeno il 50% del patrimonio genetico appartenga alla coppia che vi ricorre.

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