“Non c’è più un pezzo gigante di riva, ma il Muraglione non ha fatto una piega e le nostre case sono tutte a posto. Non c’è più un tratto del fiume, ma da qualche parte riesce a passare, perché lo vedo scorrere tra le nostre bellissime colline. Non c’è più il nostro campo sportivo, ma ci sono ancora tutti i palloni e, sopratutto, tutti i nostri bambini. Tutti quanti. Il resto, un poco alla volta lo aggiusteremo. Noi siamo Made in Casola. Noi riusciamo sempre a sgavagnarcela”. Sono parole commoventi quelle scritte da Cristiano Cavina, lo scrittore di Casola Valsenio, il paese in provincia di Ravenna dove nei giorni scorsi le piogge hanno causato uno smottamento del terreno tale da far franare il campo dal calcio nel fiume Senio. Frasi che l’autore ha inviato al sindaco Nicola Iseppi perché le postasse sua pagina Facebook.
Cavina, che a Casola ha ambientato i suoi romanzi, da padre (noi l’avevamo intervistato qui) ha scelto di dedicare le sue parole anche ai bambini. Perché il campo da calcio ormai inesistente era il punto di ritrovo per decine e decine di bambini ogni giorno. La fortuna ha voluto che al momento del disastro non ci fosse nessuno. Ed è da questo che secondo Cavina la comunità di Casola deve ripartire.
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