“Il Governo ha lanciato il programma ‘Scuole belle e sicure’, ma i sindaci si sono fatti trovare impreparati, sono stati colti di sorpresa e in molti casi non stanno candidando gli interventi prioritari, ma quelli che più spendibili dal punto di vista della visibilità politica e dunque si rischia di mettere in moto un processo che non è quello virtuoso di cui invece il Paese avrebbe bisogno. L’appello è che i sindaci non guardino al loro mandato elettorale ma a quello dei loro figli e che riflettano sulla necessità, l’urgenza di mettere in sicurezza sismicamente le scuole e l’intera platea scolastica”. Lo ha afferma Piero De Pari, segretario del Consiglio nazionale dei Geologi, intervenendo alla convention dei geologi all’Auditorium di Campobasso, alla presenza di 200 alunni delle scuole del capoluogo molisano e di San Giuliano di Puglia e Baranello.
Dai geologi arriva un sì all’insegnamento obbligatorio dell’educazione ambientale nelle scuole ma con delle certezze: “L’obbligo dell’educazione ambientale nelle scuole a partire dalla stagione scolastica 2015/2016 sarebbe un passo molto importante non solo nei confronti dell’ambiente in generale – ha sottolineato Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi – ma anche della prevenzione e della valorizzazione delle georisorse e del paesaggio. L’Italia detiene il maggior numero di siti Unesco ed è prima in Europa, nel mondo seconda solo alla Cina, per numero di geoparchi a testimonianza di un grande patrimonio geologico e ambientale, che, qualora venisse valorizzato pienamente, potrebbe portare turismo, lavoro e cultura”.
Il presidente nazionale dei geologi ha dunque commentato favorevolmente quanto annunciato dal sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani: “L’educazione ambientale nelle scuole è sicuramente un fatto positivo, ma concordo con il presidente della commissione Ambiente alla Camera dei deputati Ermete Realacci nel dire che non ci si limiti ad una mera aggiunta di una nuova materia”.
(Fonte Redattore Sociale)
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