La scuola Senza Zaino di San Bernardino
La scuola Senza Zaino di San Bernardino

A Classe, a San Bernardino. E se Senza Zaino approdasse anche nel forlivese o nel cesenate? Un gruppo di genitori ci sta lavorando. Tra di loro c’è Alice Portolani.
Da chi è partita l’idea di “adottare” Senza Zaino?
“L’idea di adottare Senza Zaino è partita da un gruppo di mamme e di babbi che una sera si sono incontrati a Ricò, vicino Meldola, per parlare di una proposta realistica di cambiamento all’interno della scuola pubblica. Abbiamo creato un gruppo Google e ci siamo incontrati alcune volte per capire come muoverci e a chi rivolgerci”.
In che zona, esattamente, vorreste implementare il progetto e in appoggio a quale scuola?
“Vorremmo realizzare il progetto nella provincia di Forlì-Cesena. Il gruppo si è presentato da subito eterogeneo con persone provenienti da Forlì, Cesena, Bertinoro, Meldola, Forlimpopoli e anche Ravenna”.
Avete già incontrato le istituzioni?
“No, perché si è deciso di parlare prima con i dirigenti scolastici per confrontarci e appurare se ci può essere un interesse da parte loro. Contemporaneamente, vorremmo sensibilizzare insegnanti e genitori”.
A che punto siete del percorso e quante famiglie avete coinvolto?
“Siamo divisi in gruppi a seconda delle aree di interesse. Da quando è nato il gruppo Facebook, i gruppi di zona si stanno organizzando autonomamente. Le famiglie interessate sono decine”.
Che cosa vi ha attratto, in particolare, di Senza Zaino?
“Il progetto ha delle caratteristiche veramente interessanti: unisce eredità pedagogiche di grande rilievo (come Maria Montessori, Dewey, Freinet, Bruner) a un interesse verso ciò che offre il mondo moderno; propone un modello educativo che unisce la manualità, l’intelligenza e le emozioni e propone spazi laboratoriali di respiro europeo. Tutto ciò è applicabile nella scuola pubblica; i programmi ministeriali rimangono gli stessi ma cambia la modalità dell’insegnamento”.
Che vantaggi avrebbero, i vostri figli?
“Il progetto SZ porta delle innovazioni interessanti che permettono agli insegnanti e agli alunni di lavorare in un clima nuovo. I bambini hanno molta autonomia nel prendere le decisioni che li riguardano: c’è un’agorà dove si discute contribuendo a formare una cittadinanza attiva. I bambini lavorano a gruppi formando il senso di solidarietà e aiutandosi a vicenda: l’idea è quella del laboratorio, del centro di ricerca, i bimbi e le maestre scoprono il mondo insieme. Una grande attenzione, poi, è rivolta all’interazione con l’ambiente vivo fuori dalla scuola”.
La pagina Facebook “Proviamo senza zaino” a che cosa vi serve esattamente?
“Si tratta di un gruppo aperto e pubblico per dare visibilità al progetto; in pochi giorni ha raggiunto un’ampia adesione. Arrivano anche degli spunti interessanti sull’educazione in generale. Si è creata una comunità interessata e una bella energia. Questo è un bel punto di partenza”.