Uno studente, un giorno, le ha detto: “Sei riuscita a trasformare un iceberg in un piccolo secchio d’acqua”. Santina Spiriti, di aneddoti come questi, ne ha da vendere. Soprattutto da quando il metodo da lei inventato nel 1966 per insegnare l’inglese applicando la matematica, The Square, un metodo valido per tutti e a maggior ragione per i dislessici, sta viaggiando a velocità rapida in tutta Italia. Regioni che la contattano, Comuni che la vogliono, non da ultimo quello di Cesena. L’autrice, pubblicata dalla casa editrice “Il Melograno”, sarà al Cde (via Anna Frank, 185) il 12 dicembre dalle 14 alle 18 all’interno dell’iniziativa “Dsa: buone prassi di collaborazione scuola e famiglia”.
Argomento di tesi di laurea, accreditamenti da parte del Ministero dell’Istruzione, premi. Santina, come le venne in mente, nel 1996, questa storia dei quadrati?
“Fu un’intuizione improvvisa, sulla quale costruii tutto il metodo. Sono stata fortunata, il mio cervello partorì uno scarabocchio che mi aprì un mondo. All’epoca davo lezioni private, venivo dal mondo delle accademie linguistiche. Capii che attraverso quattro quadrati in forma scalare, nei quali incastonare tutte le regole della sintassi inglese, si potevano bypassare spiegazioni complesse e far digerire meglio la grammatica. Una mente matematica, che utilizza per esempio l’insiemistica, dai primi giorni della scuola elementare può accedere alla lingua inglese in maniera molto più semplice rispetto alla norma”.

Se un insegnante, in giro per l’Italia, è interessato a “The Square”, che cosa deve fare?
“Inscriversi ai miei corsi di formazione. Sono in giro per l’Italia di continuo. La Sicilia è stata la prima a crederci, ora il mio metodo di sta espandendo a macchia d’olio. Como, per esempio, è al mio fianco da tanti anni. Ora sono contenta che Cesena si sia fatta avanti: è successo grazie a una mamma che è riuscita a coinvolgere le istituzioni. Le mamme sono la mia forza”.
Adatto a chi ha disturbi dell’apprendimento. E il resto della classe?
“Tutti possono usare ‘The Square’, perché livella la classe verso l’alto. Facendo uso della visualizzazione e della memoria visiva, è pensato per qualsiasi persona, a prescindere che sia Dsa o no. Io non ho mai fatto distinzioni. Del resto non insegno l’inglese, insegno come incastonarlo nella testa”.
Anche i genitori, quindi, dovrebbero conoscerlo?
“Assolutamente sì. Sono convinta che mamme e papà siano il più valido sostegno per i figli, se adeguatamente formati e preparati”.
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Commenti:
E’ bellissimo! Grazie. Il percorso THE SQUARE continua ad essere l’unione di più sinergie. Grazie di cuore!
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