Scuole solidali, case comuni: fare famiglia in modo diverso si può. Parola di fumettista

paolo castaldi
Il libro “Chilometri zero” di Paolo Castaldi

Si può vivere una vita migliore. Dal punto di vista economico, culturale, umano. Lo ha scoperto Paolo Castaldi, giovane fumettista, nel suo viaggio-reportage dal Friuli alla Sicilia che è diventato il libro “Chilometri zero” (BeccoGiallo). Tra gruppi d’acquisto solidale ed esperienze scolastiche alternative, nelle sette tappe del suo itinerario Paolo ha incontrato anche tante famiglie. Di più, ha notato come la famiglia – in tutti gli stili di vita “alternativi” che ha raccontato con la matita – sia sempre al centro.
Paolo, in Emilia-Romagna hai incontrato le tredici famiglie di Ecosol, il progetto di co-housing di Fidenza. Che cosa ti ha colpito?
“Il fatto che, nella sua semplicità, sia un’esperienza di vita impressionante. Progettata per fare in modo che, chi ci vive, non possa non incontrarsi: le famiglie che lo hanno realizzato non hanno inventato nulla. Hanno ripreso vecchi modelli abitativi, come le corti interni, per condividere spazi e tempi. Nella nostra vita frenetica e tutta di fretta, non ci accorgiamo che esistono modi più intelligenti di fare le cose: lì c’è un’anziana che fa corsi di sartoria anche per gli esterni, c’è il classico aggiusta-tutto al quale si rivolgono i bambini quando si rompe un giocattolo. C’è la sala comune dove si organizzano aperitivi e feste di compleanno, dove ci si guarda un film insieme. C’è l’orto, c’è la lavanderia. E la mattina si portano i figli a scuola a turno, risparmiando tempo, fatica, benzina”.
Che valore ha, tutto questo, per i bambini?
“Un valore educativo altissimo. Quando un vestito è vecchio, non lo si butta, lo si rammenda. Quando si è soli, si va a giocare a casa del vicino. Ho visto bambini molto stimolati, che imparano molte cose della vita pratica”.

Le tavole che raccontano l'Ecosol di Fidenza, emblematica esperienza di co-housing
Le tavole che raccontano l’Ecosol di Fidenza, emblematica esperienza di co-housing

A livello scolastico, che cosa hai scelto di raccontare?
“Sono stato a Frosinone, dove è partito il progetto delle scuole Sip, che si sono poi diffuse in tutta Italia. Non contano tanto i voti, la competizione. Non si apprende solo perché si studia una materia. C’è una concezione ribaltata, dove sapere perché è importante comprare un’arancia dall’agricoltore, da dove viene la mela che troviamo al supermercato, come si alleva un pollo, ha un valore. E dove tra gli alunni si sviluppano legami di solidarietà”.
Perché, se certe scelte sono vantaggiose, non le adottiamo?
“Perché non ci fermiamo a valutarle, perché nella frenesia non prendiamo in considerazione nuovi punti di vista. Succede anche a me: quando ho preso casa, ho scelto in fretta, sulla base di un annuncio. Ora, invece, mi piacerebbe fare altre esperienze: dove vivo, a Settimo Milanese, vorrei sviluppare un progetto di co-hounsing. E se un giorno avrò dei figli, farò attenzione a considerare opzioni educative diverse, non convenzionali”.
Dal viaggio al disegno: come è stato trasportare quello che hai visto sulla carta?
“Non volevo rischiare di annoiare il lettore. Durante il viaggio ho scritto, fotografato. Poi ho scelto di disegnare alcuni frammenti di ciò che ho conosciuto. Degli scatti emozionali, delle suggestioni poetiche. In fondo al libro, poi, ci sono tutti i riferimenti per approfondire le esperienze che nei fumetti vengono solo in parte descritte. Credo sia il modo più efficace per restituire a chi mi legge la potenza di modi di vivere diversi”.

Dolci fatti in casa dalle mamme e dai bambini, cene in comune. Anche questo viene raccontato in "Chilometri zero"
Dolci fatti in casa dalle mamme e dai bambini, cene in comune. Anche questo viene raccontato in “Chilometri zero”

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