Ci sono passioni che nascono da bambini, a volte per caso e ti accompagnano una vita. E’ la storia di Carlo Strada, da oltre 40 anni custode di un antico mestiere, quello di maestro forgiatore appreso da autodidatta. Di famiglia contadina e terzogenito di nove fratelli, Carlo inizia a 13 anni il mestiere di fabbro come ‘boccino’ nella bottega di Sant’Andrea Guido in via Casetti, a Porta Santi (Cesena).
Passano pochi anni e si aggiunge un altro amore incontrato a 18 anni nel Molo di Cesenatico: quello per Nadia con la quale spesso andava ad ammirare i delfini nel tratto della Vena Mazzarini.
Anni di sacrifici porteranno alla nascita della ditta familiare “Ferro Esse” ( in via Ravennate 799), dalla quale Carlo si è ritirato sei anni fa lasciando la guida al figlio Stefano.
La passione non si è fermata e nei mesi scorsi ha completato i busti di Secondo Casadei e di Karol Wojtyla.
“Tutto è iniziato tramite un amico di scuola – racconta Carlo – All’età di 9-10 anni nel periodo estivo facevo il falegname (il legno da piccolo mi appassionava) e finita la 5ª elementare un mio vicino di casa andò a lavorare nella bottega di un fabbro in via Casetti. Dopo varie insistenze, mio babbo andò a chiedere nell’officina se potevo lavorare. Appena vidi il bagliore del carbone rimasi affascinato e capì che era la mia strada. Sono rimasto in bottega un paio d’anni per poi trasferirmi nell’officina “Foschi” in via Del Mare, fino all’età del militare. Ma la svolta è arrivata nel 1994 quando ho riaperto da solo a Villa Chiaviche: all’epoca lavoravo in una bottega di 60 metri quadrati e da lì è nata la “Ferro Esse” composta da mia moglie Nadia e dai figli Stefano e Omar”.
Osservando le sue opere, spicca un affetto speciale per la Romagna.
“Dopo il lavoro un’altra mia grande passione è il ballo romagnolo – racconta -. “Musica e ballo in memoria del maestro Secondo Casadei” è l’omaggio che ho realizzato nel 2008, creando un base che raffigura la Romagna e sopra ho inserito un libro aperto dedicato “a quanti amano la musica romagnola e in particolare alla mia compagna nella vita e nel ballo”. Oltre al violino suonato dal musicista, ho riprodotto le scarpe che usavamo io e mia moglie: sono nell’esatta posizione della prima nota di apertura del rovescio del valzer. Ho completato l’idea con il busto di Secondo Casadei e l’ho portato a Savignano alla figlia Riccarda che si è commossa nel vederlo”.
Ne ha seguito le orme il figlio Stefano, fabbro carpentiere da 16 anni e titolare dell’officina, un giovane che ha saputo coniugare tradizione e modernità. Lo ha fatto adibendo una parte dell’officina alla scuola dove da 3 anni insegna agli allievi tutte le tecniche apprese 7anni fa a Stia, in provincia di Arezzo. “Dopo questa esperienza – spiega – ho deciso di aprire a Cesena una scuola serale per tutti: semplici appassionati, uomini e donne senza limiti di età purché maggiorenni”.
All’ingresso della ditta ci sono le fornaci per gli allievi e le cinque postazioni sono indicate dalla presenza delle incudini. Dal 12 al 15 giugno di quest’anno insieme ad alcuni allievi (Antonio Asirelli, Paolo Raggini, Alessandro Campacci e Kristian Nardi) Stefano è tornato nella cittadina di Ybbsitz, in occasione del “Ferraculum Fest”.
“Qui tutti insieme abbiamo realizzato la scultura “Amicizia e Arte”, che rappresenta un abbraccio simbolico. La scritta in lingua tedesca, tradotta significa “Ybbsitz il paese amico dei fabbri di Romagna” e sotto compare la targa con i nostri nomi. Abbiamo lavorato nell’officina Welser dove anticamente lavorava la famiglia e poi il grande maestro Alfred Habermann”.
Intanto Stefano è pronto per un nuovo corso che ripartirà alla fine di ottobre, il martedì sera, dalle 20.30 alle 24, e durerà 12 lezioni.
“Dalla prima lezione si accenderà il fuoco e inizieremo a battere – spiega – Più che la forza è un lavoro che richiede grande precisione. Tutto quello che faranno gli allievi, poi lo porteranno a casa. Il primo approccio si baserà sulla conoscenza degli attrezzi primari (tutti esclusivamente manuali) e partiremo da elementi semplici come punta e riccio. Alla nona/decima lezione ci concentreremo sugli attrezzi e insegnerò a costruirli”.
A questa soddisfazione, vorrebbe unire quella di incontrare bambini e ragazzi delle scuole, magari facendo anche una piccola dimostrazione. All’interno dell’Officina c’è una sala mostra, sempre aperta al pubblico: sono esposti oggetti di ogni tipo, pezzi unici che raccontano anni di sacrifici e una passione sconfinata.
Per informazioni e costi del corso, 340-8986747 oppure 0547-383250.
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Commenti:
Buonasera sono Sarti, di bologna , volevo avere info riguardo ai corsi in programma per questo anno .sono veramente interessato. grazie 3346222267 alberto
Salve , Sono Gabriele da Rimini , vorrei sapere se c’è ancora questo corso , ma orario serale . Sono interessato .
Se è ancora interessato mi può contattare al 3408986747
Ciao vorrei sapere se i corsi sono ancora disponibili e il prezzo
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