Le è venuto in mente una notte, mentre si rigirava nel letto. E così Orietta Pozzaglini, titolare del ristorante “a Cassanigo” nella frazione di Cotignola, ha deciso di mettersi a seno nudo e crocifiggersi simbolicamente ad un albero per protestare contro la Tari, la tassa rifiuti che la sta strozzando: 9mila euro da pagare per il 2014. Con lei, ieri, anche la sorella Ombretta, che gestisce il bar Balena a Faenza. E una dipendente del ristorante, Jennifer, che ha appoggiato in tutto e per tutto la protesta.
“L’anno scorso – racconta Orietta – avevo già pagato 7.800 euro: troppo per un locale come il mio, che è 470 metri quadri ma non è mica sempre pieno. Quando mi è arrivata la prima rata per il 2014, mi sono seduta e ho iniziato a piangere. Pagherò, non evaderò di certo le tasse. Ma tutto questo è ingiusto per una come me che da 23 anni fa la ristoratrice. Sono ragazza madre, ho una figlia di otto anni e sono dentro il mio ristorante, che ho rilevato due anni fa, dalle sette di mattina a mezzanotte. Credo sia ingiusto il sistema di misurazione della Tari. Il mio locale è grande ma non significa che io lavori al cento per cento. Siamo bravi, il fine settimana abbiamo gente. Ma dal lunedì a venerdì ci limitiamo ad avere gli operai a pranzo e a fare una trentina di coperti la sera”.
Orietta, nel suo gesto eclatante, non è stata seguita come pensava: “I colleghi erano d’accordo a parole, bravissimi a lamentarsi. Ma alla fine non hanno aderito. Io, dopo tanti anni di lavoro, con una bambina da crescere e la soddisfazione di essermi comprata una casetta di sessanta metri, vedo che la situazione mi sta sfuggendo di mano, che mi si mettono i bastoni tra le ruote”.
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