Quando le scuole ricominciano alcuni genitori tirano un sospiro di sollievo. Diventa difficile gestire i propri figli per l’intera durata delle vacanze estive, sia in termini logistici, spesso mamma e papà lavorano e chi bada ai bambini? Sia in termini emotivi, talvolta la presenza costante dei pargoli in casa può affaticare il genitore che si ritrova a districarsi tra lavoro, compiti domestici e figli.
Ma il rientro a scuola è “cosa buona” anche per i bambini, spesso stanchi di dover passare tutto quel tempo in casa, soprattutto lontano dai propri amici e compagni. “Spesso l’inizio della scuola – spiega lo psicologo e psicoterapeuta Francesco Rasponi, che da anni lavora a stretto contatto con i bambini e gli adolescenti – rappresenta un’opportunità per tutti per stare più sereni. Gestire i propri figli dalla mattina alla sera tutti i giorni, a lungo andare può diventare complicato e per i bambini e i ragazzi andare a scuola è una forma di socializzazione. La classe non rappresenta solo un luogo dove imparare ma anche un posto dove crescere e confrontarsi con i coetanei”.
L’importante però è far entrare i bambini nel mondo scolastico e in quello delle attività pomeridiane con una certa gradualità. “Di solito si ha la tendenza a riempire il tempo dei nostri figli al 100%, come se non facendogli fare un corso o non iscrivendolo a una lezione, chissà cosa perderebbero. I bambini hanno bisogno di tempo per riabituarsi ai ritmi invernali ed è per questo che le attività devono essere inserite in maniera progressiva. Spesso ai nostri figli non concediamo il lusso di annoiarsi. E’ il modello educativo dei nostri tempi che è volto a valorizzare al massimo l’individuo e le sue qualità che ci spinge a comportarci in questa maniera”.
Prima di tutto la scuola, poi dopo qualche settimana si riprende l’attività fisica e in seguito anche lo strumento musicale. “E’ vero che le palestre e le scuole di musica, per esempio, aprono con l’inizio delle scuole, ma riuscire a riempire la giornata dei piccoli in maniera più lenta gioverà all’equilibrio di tutta la famiglia”.
Anche il rientro a scuola, l’incontro con i compagni va preparato. “Servirebbe un periodo propedeutico alla scuola, un momento di transizione, nel quale spendere alcune parole sulla scuola, su come il rientro fa sentire il bambino o il ragazzo, su quello che cambierà rispetto all’estate”.
Anche finire qualche compito insieme oppure andare a comprare il materiale scolastico può essere utile. “Qualche giorno prima del ritorno sui banchi si dovrebbe aprire uno spiraglio sull’universo scuola dedicandosi insieme ai propri figli alla preparazione di quel momento. Una lettura, piuttosto che la scelta dei quaderni potrebbe rivelarsi utile per loro, per affrontare il rientro con più serenità”.
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