Quali sono i disturbi che più frequentemente accompagnano l’eruzione dei primi dentini nel bambino? Esiste un discreto numero di studi che hanno cercato di fare luce su questo aspetto: l’irritabilità sembra essere il più frequente, poi un eccesso di salivazione, ma anche la febbre e la diarrea.
Se tutto sommato è comprensibile che in questa situazione ci sia un certo fastidio in bocca, non sembra esserci invece alcun motivo plausibile per il quale dovrebbero comparire febbre e diarrea. O per lo meno questi stessi studi non ci aiutano a capirne la ragione e, pertanto, la Pediatria “ufficiale” non può che essere un po’ scettica.
Tuttavia, almeno il 10-20% dei genitori riferisce febbre e/o diarrea alla comparsa dei primi denti (gli incisivi, soprattutto) nei propri figli e va detto che anche tra il personale sanitario è abbastanza diffusa la convinzione che questo possa effettivamente accadere.
In mancanza di prove sicure, è impossibile dare una risposta definitiva. Ma alcune considerazioni le possiamo fare. La prima è che la comparsa dei dentini corrisponde più o meno all’età di maggiore frequenza delle infezioni virali respiratorie e gastrointestinali e che, quindi, febbre e diarrea da infezioni potrebbero casualmente associarsi all’eruzione dei denti. La seconda è che, quand’anche fossero dovute ai denti, dovremmo attenderci tutt’al più un leggero e transitorio rialzo della temperatura (non oltre i 37,5-38° C) e qualche scarica un po’ più molle o sfatta. Sintomi lievi, insomma e di breve durata. Infine, non dobbiamo sottovalutare una febbre e una diarrea “vere” causate da infezioni da virus o batteri, attribuendole semplicemente “ai denti”. Feci liquide, maleodoranti e frequenti nel corso della giornata, soprattutto se accompagnate da febbre oltre i 37,5-38°C, certamente non hanno nulla a che vedere con i denti e meritano piuttosto un’occhiata del Pediatra.
Una curiosità su quest’ultimo aspetto: anche in Africa e in India c’è la convinzione che febbre e diarrea possano essere causate dalla comparsa dei denti e questo comporta il forte rischio che siano sottovalutati i sintomi di malattie infettive ben più gravi che da quelle parti, spesso, non perdonano.
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