Unioni gay: in attesa della legge a Ravenna ci si sposa. Il video del sì di Barbara e Carla

“Da ieri ci sentiamo tutti un po’ più vicini all’Europa”. Sulla pagina Facebook di Ravenna 2019 il “matrimonio” di Carla Baroncelli e Barbara Domenichini è stato salutato così. Tocca metterla tra virgolette, la parola matrimonio. Perché quella che si è tenuta sabato in Comune a Ravenna davanti al sindaco Fabrizio Matteucci e alle assessore Valentina Morigi e Giovanna Piaia in realtà è stata una cerimonia puramente simbolica, in assenza di leggi nazionali sulle unioni omosessuali. Ma la valenza dell’evento, stando all’entusiasmo degli invitati e di una grossa fetta della città che ha pubblicato su Internet foto e commenti, è stata lo stesso fortissima.

Carla Baroncelli è una giornalista conosciuta, ex Tg 2, reduce da un lavoro sulle badanti insieme al fotoreporter Giampiero Corelli. Barbara Domenichini è dipendente comunale, impegnata nel mondo culturale e sociale della città, nonché alla Casa delle Donne. Carla e Barbara vivono insieme da dieci anni. Ed è stato proprio da questa ricorrenza che è nata l’idea del “matrimonio”. “Perché non ci sposiamo?”. “Dove?”. “E chi ci sposa che non si può?”. “Non è per niente giusto. Di diritti civili se ne parla inutilmente da decenni, tutto è immobile mentre le nostre vite scorrono”. Scampoli di un dialogo che Carla ha letto durante la festa in Municipio.

Un “fatto”, lo hanno chiamato le due spose. Un gesto concreto, che racconta un amore ma anche un vuoto giuridico. E così, accanto allo scambio degli anelli, ai fiori e ai baci, c’è stata l’impossibilità – per il primo cittadino – di mettersi la fascia tricolore e di firmare il benché minimo atto civile. Superata, sempre simbolicamente, dalle decine di firme di amici, familiari e conoscenti, che su un registro hanno messo nero su bianco la convinzione che questo matrimonio s’avesse proprio da fare.