I contributi cosiddetti “volontari” chiesti dalle scuole alle famiglie non sono legittimi. Lo dice a gran voce l’Unione nazionale consumatori, che sottolinea come il diritto allo studio sia “intoccabile” e prescinda dal versamento in questione. Il segretario generale Massimiliano Dona annuncia persino la denuncia presentata all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in collaborazione con il portale specializzato Skuola.net da anni in prima linea nella rilevazione e segnalazione del fenomeno.
Dal 2009 il portale ha raccolto quasi un migliaio di segnalazioni sulle irregolarità di richieste di contributi scolastici. Lo ha affermato Daniele Grassucci, responsabile delle relazioni esterne: “Dalle famiglie si esigono somme che vanno dai 20-30 euro alle scuole medie fino ai 250 alle superiori, senza però specificare che si tratta di un’erogazione liberale. Nei casi più gravi si minaccia di non iscrivere gli studenti non in regola con i pagamenti, di bocciarli, di non ammetterli agli scrutini oppure di procedere al recupero coatto delle somme”.
Dalle stime, ammonterebbe ad almeno 200 milioni di euro la somma che annualmente dalle tasche delle famiglie va a rimpinguare le casse delle scuole.
Dona si augura che l’Autorità Antitrust intervenga, dichiarando illegittima la pratica.
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