I ragazzini non leggono? Se è vero che i numeri non sono consolatori, resta il fatto che dietro si nascondono spesso luoghi comuni da smantellare piano piano. Lo sa bene Nicoletta Bacco, bibliotecaria dell’Istituzione Biblioteca Classense di Ravenna, che sta lavorando al progetto “Leggere adolescente”. Il 6 marzo alle 16,45 sarà insieme alla collega Silvia Travaglini alla sala Muratori (via Baccarini, 5) per l’incontro “Trovare la strada: percorsi possibili nel panorama editoriale per giovani adulti”.
Entrare a scuola per promuovere la lettura tra gli adolescenti vi fa ricredere rispetto alle ricerche che li fotografano come poco interessati ai libri?
“In parte sì. La soddisfazione più grande è quando uno studente ti chiede se in biblioteca può trovare quel libro di cui gli hai appena parlato. E tu corri a sincerarti che tra gli scaffali ci sia, in caso contrario ne compri una copia al volo pur di non deluderlo”.
Il segreto dove sta? Nel coinvolgerli?
“Sicuramente noi bibliotecari detestiamo le schede libro, che suonano da compito e ammazzano la curiosità. Preferiamo rendere i ragazzi protagonisti, personalizzare la lettura, fare loro domande che li facciano sentire coinvolti. Marco Pellati della Sala Borsa di Bologna, che è stato a Ravenna in febbraio per incontrare gli insegnanti, ha fatto capire come il coinvolgimento non abbia genere: horror, comico? Non importa. Conta di più far capire che con i libri si puo’ ridere, si può sognare, si può evadere”.
Si ha come l’impressione che per molto tempo si sia investito sulla fascia di età 0-6, tralasciando gli adolescenti: è così?
“In parte è vero ma dall’investimento che anche Ravenna ha fatto su Nati per Leggere ci aspettiamo dei risultati proprio nella fascia adolescenziale. In ogni caso, la produzione editoriale per ragazzi in questi anni è andata avanti a ritmo serrato: sono emersi molti autori validi, che cerchiamo di fare conoscere a docenti e alunni”.
Qual è la differenza tra il coinvolgimento di un bambino piccolo e di un adolescente?
“Nei piccoli, basta che leggiamo una volta sola ‘A caccia dell’orso’ per conquistarli. Con i più grandi la sfida è più alta: bisogna tenerli battuti, non mollarli mai. Ma dalle espressioni che fanno quando li incontriamo, ci convinciamo che sia necessario insistere. Alla fine, ne varrà la pena”.
Quante scuole avete raggiunto con “Leggere adolescente”?
“Tute le classi della media Montanari e alcune classi della Valgimigli di Mezzano. I prossimi appuntamenti sono in programma a Piangipane e Castiglione. Ci avvaliamo del supporto delle biblioteche decentrate, che si concentrano anche nel far capire ai ragazzi che non importa il tipo di supporto: se un adolescente vuole leggere un libro con le orecchie, via libera agli audiolibri. Sono molto utili anche rispetto alla dislessia, un problema che gli insegnanti ci segnalano come in aumento”.
Le biblioteche sono attrezzate per accogliere i ragazzini?
“In primavera inaugureremo alla Classense uno spazio adolescenti che si chiamerà Holden: proporremo una raccolta di base ma chiederemo ai frequentatori suggerimenti per arricchire la gamma dei libri disponibili. Lo scambio con i diretti interessati è fondamentale”.
Come tutto quello che riguarda la promozione alla lettura a Ravenna, siete in collegamento con il progetto “In vitro”. C’è una sfida culturale dietro?
“Eccome. Ci piacerebbe che anche i docenti di matematica, quando entrano in classe la mattina, dedicassero dieci minuti alla lettura di un brano. Sarebbe un bel segnale”.
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