Scelgono di morire lo stesso giorno. Fine di un matrimonio con la benedizione del figlio

Hanno trascorso due giorni insieme, ripercorrendo insieme il passato, soprattutto non lasciando parole non dette. Che quelli sarebbero stati gli ultimi giorni insieme lo sapevano tutti e tre: i genitori,  Raphael e Tamar Altman, 69 e 72 anni, di Oxford (Regno Unito), e il figlio 46enne Tai. Il padre malato di cancro in fase terminale, la mamma, compagna di una vita, non se la passava troppo bene. Nessuna voglia di separarsi e convinti da sempre che in casi come questi la scelta migliore fosse morire dignitosamente ma per mano propria. Raphael e Tamar infatti erano anche sostenitori dell’associazione Dignity in Dying. Con la stessa fermezza e coerenza hanno messo fine, lo scorso ottobre, come racconta il Daily Mail, alla loro vita, con un veleno fornito dalla Dignitas, l’organizzazione svizzera che aiuta le persone che decidono di morire.

Li ha trovato così, il figlio, in casa: morti. Luci soffuse per darsi l’ultimi bacio, in intimità, dirsi le ultime parole d’amore. Nessuna sorpresa per Tai, come accade in decine di casi di brutale cronaca. Gli ultimi due giorni di vita dei genitori li aveva trascorsi con loro. Sapeva già che sarebbero partiti per un altro viaggio. E ha pianto molto, sapendo anche che non li avrebbe più visti.

Il medico legale, esaminati i corpi, non ha potuto fare altro che constatare il suicidio.

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