Lo hanno detto a chiare lettere: “Non abbiate paura del vaccino”. Perché è solo “grazie alle vaccinazioni” che si sono fatti passi avanti importanti per debellare molte malattie. Eppure ci sono anche passi indietro come quello causato dal ritorno del morbillo per il calo del numero di persone vaccinate. Il punto è stato fatto dai pediatri della Fimp nel corso del convegno “Vaccini e vaccinazioni: atto quarto” che si è tenuto a Roma e dove è stato presentato il vaccino contro il meningococco B, che come ha spiegato Giampiero Chiamenti, referente della rete dei vaccini per la Federazione, “ci permette di avere un approccio a tutte le meningiti con degli strumenti adeguati. Con questo adesso sono coperti tutti i sierotipi: A, B, C, Y, W”.
Ma la guardia è tutt’altro che abbassata, come per il morbillo “una malattia che non è scomparsa”: sotto accusa la diminuzione della copertura vaccinale che non raggiunge la soglia del 90% cosa che invece, come spiega il medico, eviterebbe contagi. “Se questo traguardo non viene raggiunto – chiarisce – la malattia ricompare con tutti i suoi danni. Quindi dobbiamo intensificare l’azione vaccinando di più e vaccinando a tappeto”.
L’Italia ha molto su cui lavorare anche sul vaccino anti papillomavirus (Hpv): meno del 70% delle dodicenni si sono vaccinate, secondo le ultime rilevazioni fatte al 30 giugno 2013 del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto superiore di Sanità
Vaccino che a detta di Chiamenti andrebbe fatto anche ai maschi, come accade in alcuni Paese come il Canada, gli Stati Uniti e l’Australia.
I pediatri possono fare molto e lo stanno già facendo, informando i genitori sul calendario delle vaccinazioni e sulla loro importanza: “E’ sempre più presente un movimento antivaccinale che ci mette in difficoltà perché con delle false informazioni devia la famiglia verso dei timori che non hanno motivo d’esistere e che allontanano un po’ dall’atto vaccinale”.
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