In Emilia-Romagna sono circa 1.500 i bambini e gli adolescenti in carico ai servizi sociali perché vittime di violenze o maltrattamenti. Violenze e abusi avvengono nell’80,2% dei casi in famiglia e le vittime sono in maggioranza femmine.
Per fronteggiare questo fenomeno, la Regione Emilia-Romagna ha presentato le “Linee di indirizzo regionali per l’accoglienza e la cura di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento/abuso”. Adottate dalla giunta regionale nel novembre scorso – in un piano più ampio comprendente anche le Linee d’indirizzo per l’accoglienza delle donne – puntano a rendere omogeneo su tutto il territorio regionale il percorso di accoglienza e cura ai minori che hanno subito violenza fisica, sessuale, psicologica. Le linee guida si rivolgono a tutti i soggetti istituzionali coinvolti: servizi delle Aziende sanitarie, servizi sociali comunali, scuola, servizi educativi rivolti all’infanzia, associazioni e strutture del terzo settore (organizzazioni di volontariato, sportive, centri di aggregazione), forze dell’ordine, autorità giudiziaria.
Prima avviene il riconoscimento dei segnali di malessere – da qui partono le linee guide – più efficaci saranno gli interventi di protezione e cura. Il problema è che il fenomeno è in gran parte sommerso (proprio perché si manifesta all’interno della famiglia), e per questo è da contrastare attraverso la prevenzione, la rilevazione precoce delle situazioni, la protezione e la cura della vittima, il consolidamento di azioni multidisciplinari e integrate dei servizi. A livello organizzativo l’attuazione delle linee di indirizzo spetterà ai coordinamenti locali che coinvolgono le Conferenze territoriali sociali e sanitarie, le Aziende sanitarie, gli enti locali. La Regione ha stanziato 500.000 euro per sostenere l’applicazione delle Linee di indirizzo, attraverso iniziative di informazione e formazione sugli operatori dei servizi e per rafforzare le reti territoriali per l’accoglienza delle vittime di maltrattamento.
Dai dati del Sistema informativo regionale dei servizi sociali (al 31 dicembre 2011, ultimi disponibili) sono 1.497 i bambini e gli adolescenti assistiti per maltrattamenti, ovvero 2 bambini o ragazzi ogni 1.000 residenti minorenni. Il dato è in aumento: nel 2010 i minori assistiti erano 1.490, nel 2009 erano 1.188, nel 2008 erano sotto i mille (962). Le condizioni di rischio nel 2012 sono state 4.213 contro 89 abusi diagnosticati dai servizi delle Neuropsichiatrie delle Aziende sanitarie regionali. L’80,2% delle violenze avviene nel contesto familiare, il 7,1% sempre da parte di un parente non convivente, il 12,7% al di fuori della famiglia. La violenza avviene nel 64,4% dei casi in famiglie italiane.
Nel 57,8% dei casi la vittima è femmina. La violenza sessuale costituisce il 28,5% dei casi esaminati, il maltrattamento fisico il 25,3%, la violenza assistita il 20,3%, il maltrattamento psicologico il 12,7%, la prostituzione il 9,5%, la trascuratezza grave il 9,3%.
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