Autismo: nei globuli rossi la speranza per la diagnosi precoce

E’ nei globuli rossi la speranza di una diagnosi precoce per l’autismo. A rivelarlo il risultato di uno studio realizzato da un team multidisciplinare dell’Azienda ospedaliera universitaria senese e dell’Università, pubblicato di recente dalla rivista Mediators of Inflammation.

Gli studiosi hanno messo a confronto un gruppo di bambini di cui 15 autistici, 15 sani come gruppo di controllo e 15 con diverse malattie neuropsichiatriche non autistiche. “Utilizzando un microscopio elettronico a scansione – spiega il dottor Joussef Hayek, direttore di neuropsichiatria infantile – abbiamo scoperto che i globuli rossi dei bambini autistici hanno una forma ellissocita, somigliante cioè a una foglia di olivo invece dell’aspetto normale di disco biconcavo. Inoltre una proteina estremamente importante per la forma di tutte le cellule, la beta-actina, risulta carente o quasi assente nelle membrane dei globuli rossi dei pazienti autistici, in parte in conseguenza a stress ossidativo”.

Questi risultati secondo Hayek “aprono nuovi orizzonti di speranza nella diagnosi precoce dell’autismo e nella comprensione dei meccanismi della malattia, dato che, fino a oggi, la diagnosi di autismo è stata basata solo sull’osservazione clinica, ossia sul disturbo della comunicazione verbale e non verbale, difetto di relazione e difetto d’immaginazione e imitazione”.

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