Un’anteprima europea il 3 dicembre in Campidoglio, a Roma, per celebrare la Giornata internazionale delle persone con disabilità, insegnare a riconoscere i sintomi dell’autismo nei bambini, e soprattutto cosa fare dopo la diagnosi: è stato proiettato il documetario “Ocho pasos adelante”, girato in Argentina dall’italiana Selene Colombo, che parla di autismo e dell’importanza della sua diagnosi in modo positivo e propositivo, raccontando stralci di storie vere senza scivolare mai nel pietismo.
Il giornalista Gianluca Nicoletti, autore di “Una notte ho sognato che parlavi” sulla sua esperienza di padre di ragazzo autistico, che moderava la presentazione, ha affermato che “sembra paradossale che per parlare di autismo in Italia si debba ricorrere un film girato in Argentina, pur se da un’italiana”. “Questo film”, ha proseguito, “dice esattamente quello che bisogna fare quando al prorio figlio viene fatta una diagnosi di autismo, senza dubbi, per come è stato determinato dalla comunità scientifica”. Sono ancora molte le difficoltà e pure le umiliazioni incontrare dalle famiglie con bambini autistici e a Nicoletti è parsa singolare che un documentario “fatto in casa” risulti più utile di tanti pellegrinaggi in ambulatori medici. La Colombo ha infatti precisato che il documentario è stato “prodotto da me e da mia sorella al di fuori di ogni logica cinematografica: io faccio altro nella vita”.
Nicoletti ha domandato alla regista come le sia venuta l’idea di questo documentario, e lei ha raccontato come sia nato “dall’incontro con una neuropsichiatra infantile mentre abitavo a Buenos Aires per lavoro. Mi disse che ancora non si conoscono le cause dell’autismo, e che l’unico modo per migliorare le condizioni di vita dei bambini che si trovano in questa condizione è la diagnosi precoce, fatta entro i 5 anni, che consenta di procedere subito a un percorso abilitante. Bisogna quindi saperne riconoscere i sintomi, cosa che in realtà è molto semplice – basta un questionario -, ma che in pochi sanno”. I primi sintomi sono già riconoscibili a sei mesi: magari il bambino non guarda il genitore quando parla oppure tarda a esprimersi, non indica le cose che gli interessano, non entra in relazione con gli altri.
“Ocho pasos adelante”, era a Roma alla sua 47ma proiezione; per lo più sono avvenute in Argentina, dove la risposta del pubblico è stata ottima e dove, a livello prima di amministrazioni locali e poi nazionale, è passata nel corso di quest’anno la legge sulla diagnosi precoce dell’autismo: grazie a questa norma c’è adesso l’obbligo di una visita di controllo per tutti i bambini nei primi 18 mesi di vita. Dall’autismo non si esce, ma la cosa che funziona meglio è iniziare il prima possibile una quotidiana e costante operazione sul comportamento, in modo che i ragazzi possano avere una speranza di autonomia.


In questo articolo ci sono 2 commenti
Commenti:
Posso averne copia del video? Come?
Grazie
Un cordiale saluto
Paolo
Ecco il link Paolo, ci si arriva cliccando sulla foto.
http://www.youtube.com/watch?v=4VPVsKkXah4
Saluti
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