“Sono talmente disperata che non ho neanche le parole per spiegarmi”, così esordisce al telefono Anna, mamma di Maria Chiara di 7 anni, di Bryan di 3 anni e in attesa di un’altra bimba che nascerà in aprile. “Non abbiamo più niente, mio marito è senza lavoro, siamo in procinto di essere sfrattati e tutto quello che avevo usato per i miei figli quando erano piccoli, giochi e vestiti, l’ho regalato a chi ne aveva più bisogno. Ora vorrei che qualcuno facesse la stessa cosa con noi”. E Aggiunge “Noi non siamo gli unici in procinto di perdere la casa, ma il numero 4982, secondo la carta del Tribunale che ci è arrivata giorni fa, per avvertirci dello sfratto esecutivo dell’11 dicembre”. Sconsolate le parole di Anna, che sa perfettamente che molte famiglie si trovano a vivere nelle sue stesse condizioni.
Mi racconti tutto, Anna
“Io e il mio compagno viviamo a Medicina, vicino a Imola, stiamo insieme da undici anni e abbiamo sempre condotto una vita tranquilla, fino a quando mio marito due anni fa ha perso il lavoro. Raphael, originario del Camerun, essendo perito elettromeccanico con una specializzazione in motori industriali e navali, ha lavorato al porto di Livorno, poi si è trasferito a Bologna e in seguito Medicina. In questi anni ha svolto tantissimi lavori, prestando servizio per una catena di montaggio, come magazziniere, come body guard, lavapiatti, come raccoglitore di patate e cipolle. Insomma anche quando ha cominciato a lavorare senza contratto ha sempre trovato dei lavoretti almeno per andare in pari con le bollette, ma da un paio d’anni non riesce nemmeno a pagare più quelle e così da dicembre dell’anno scorso non abbiamo i soldi per l’affitto. A peggiorare le cose è stata la mia gravidanza inaspettata, la terza, che di fatto dovrebbe rappresentare una gioia immensa, ma che al momento non riusciamo a vivere così, perché io ho dovuto smettere di lavorare. Sono una categoria a rischio, sono un OSS (assistente socio-sanitario), quindi da subito sono stata costretta a rimanere a casa con la conseguenza che il mio stipendio è sceso del 30 per cento”.
Avete chiesto aiuto?
“Sì, ci siamo rivolti a mia madre e lei, che riceve 250 euro di pensione al mese, ogni tanto, quando può, dalla Basilicata ci fa arrivare qualcosa. Poi abbiamo qualche caro amico che ci aiuta con la spesa. Una mia collega mi ha appena portato un cappotto per proteggermi dal freddo di questi giorni e per fortuna che mi è entrato nonostante la pancia. Inoltre ci siamo rivolti a un’associazione, il CAV (centro di aiuto alla vita), che sta provvedendo alle spese mediche relative alla gravidanza. Ci hanno procurato anche un avvocato, perché noi abbiamo denunciato il nostro padrone di casa che alcune volte è venuto da noi a litigare, a urlarci contro davanti ai nostri bambini. Sono dieci anni che viviamo qua e abbiamo sempre pagato, adesso non abbiamo neanche i soldi per mangiare, quelli dell’associazione ci hanno addirittura comprato la carne. Non sappiamo proprio come fare”.
Come stanno Maria Chiara e Bryan?
“Il piccolo non si rende conto ancora di niente. Seppure viviamo in una situazione di instabilità economica, riusciamo a rimanere uniti come famiglia. La grande invece comincia a soffrirne, non possiamo più darle quei beni di prima necessità che un tempo aveva, poi ha sentito le liti con il proprietario, e a volte ci vede preoccupati. Maria Chiara è una bambina introversa, non trapela nulla dalla sua espressione e poi è così buona e generosa. L’altro giorno davanti al supermercato ha aperto il pacco delle brioches per darne due a un signore seduto là fuori che chiedeva l’elemosina”.
Di cosa avete bisogno nell’immediato?
“Vorremmo un lavoro per il mio compagno. E’ disposto a fare qualsiasi cosa, non diciamo no a niente. Lui sa fare un sacco di cose, conosce tre lingue, parla italiano, inglese e francese, ha fatto vari corsi di computer proprio per rimanere aggiornato. I miei bimbi hanno bisogno di scarpe e vestiti, e quella che deve ancora nascere necessita di tutto, noi non abbiamo più niente, avevo donato tutto alla Caritas, non pensavo che avremmo avuto alti figli”.
Cosa accadrà l’11 dicembre?
“Ci verranno a dire che entro febbraio dobbiamo consegnare le chiavi e andarcene. L’avvocato ha detto che il Natale lo passeremo a casa nostra, ma non ho proprio idea di dove saremo quando nascerà la nostra terza figlia”.
Chiunque volesse aiutare Anna ci contatti a info@romagnamamma.it o 3492804012
In questo articolo ci sono 9 commenti
Commenti:
nn so se arrivera mai questa mail ma c terrei tantissimo a far sapere a questa famiglia ke l’azienda x cui lavoro sta x fare dei concorsi in cerca d personale…lavoro x trenitalia e faccio la capotreno a bologna…nn è un bel lavoro ma almeno c permette d pagare il mutuo e le spese,soprattutto spesa x la bimba
Elisabetta grazie dell’informazione, riferisco!
Ciao,
Sono mamma anch’io di due bambini e posso capire la situazione, ora non è un momento facile… Vorrei dare dei vestiti per la bimba, ne hanno prestati tanti anche a me! Come posso fare?
Grazie, siete sempre molto brave voi ragazze di Romagna Mamme, vi seguo con ammirazione. A presto
Ciao Barbara, grazie anche a te. Ti so dire appena sento Anna. A dopo!
per il piccolo in arrivo posseggo un lettino con sponde materasso e paracolpi come nuovi …se puo’ servire …felicissima di aiutare Anna e la sua famiglia… <3
Irene direi proprio di sì, come ci possiamo organizzare? Scrivimi a info@romagnamamma.it o chiamami pure al 3492804012. Grazie! Anche da parte di Anna
Ciao,
vedo che qualcosa si sta muovendo…vorrei dare anche io un contributo e pensavo a come poter fare per inviare per esempio una buona scorta di pannolini (che non bastano mai) per la nuova bimba in arrivo.
Ciao Alice, si è mosso tanto. Puoi contattarmi al 3492804012 e ci mettiamo d’accordo oppure a info@romagnamamma.it.
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