Sbagliata posizione nel lettino, troppo caldo, fumo nella stanza dove dorme il neonato. Tutti fattori di rischio con i quali in questi anni si è cercato di dare una risposta alla Sindrome della morte in culla che spesso si porta via piccoli di pochi mesi, o pochi giorni, senza alcuna apparente spiegazione.
Adesso, dopo anni di buio sul grande incubo di tutti i genitori, ci pensa un team di ricercatori del Boston Children’s Hospital, ad alzare il velo sulle cause della Sids: una sorta di difetto del cervello del neonato che si dimentica di dare l’allarme in caso di difficoltà, per esempio quando il corpicino sta assumendo poco ossigeno. La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Pediatrics, è stata realizzata esaminando il cervello di 71 bambini morti tra il 1995 e il 2008 tutti per sospetta Sids. In alcuni casi i genitori non avevano seguito le buone prassi consigliate per evitare il rischio, in altri invece sì. Tutti i piccoli esaminati presentavano alterazioni nel normale comportamento di alcuni neurotrasmettitori che controllano la respirazione, il ritmo cardiaco, la pressione e la temperatura corporea, impedendo al piccolo di svegliarsi se si altera una delle normali condizioni che ne garantiscono la sopravvivenza.
Resta quindi sempre alta l’attenzione ai fattori di rischio e gli stessi ricercatori insistono nell’importanza di tenerne conto: nanna a pancia in su, ambienti riscaldati a non più di 19 o 20 gradi, niente fumo in loro presenza.
In questo articolo c'è 1 commento
Commenti:
Abbiamo avuto anche noi due episodi di apnea notturna con la nostra piccola quando aveva un paio di mesi e subito il terrore… Angel care ci ha aiutato tantissimo, lo usiamo ancora oggi che ha 16 mesi. Lo consiglio per stare tranquillo
Commenta