Ornella Pepoli, la responsabile del settore ragazzi del punto vendita Feltrinelli di Ravenna, è un vulcano di idee e di inventiva. E’ a lei che è venuto in mente di iniziare una collaborazione con “Nati per leggere”, un progetto che nasce dall’unione di pediatri, biblioteche e volontari con lo scopo di avvicinare i bambini e le loro famiglie al piacevole mondo dei libri.

Come nasce l’idea di questa collaborazione?

“E’ un progetto al quale avevo pensato da tanto, aspettavo solo il momento migliore per realizzarlo, e gli ultimi cambiamenti nell’organico della libreria hanno fatto in modo di agevolare l’iniziativa.  Ho chiamato Nicoletta Bacco, responsabile dell’Ufficio Pubblica Lettura dell’istituzione biblioteca Classense, che si occupa dell’iniziativa e ci siamo accordate sul da farsi. In realtà abbiamo già fatto qualche incontro con “Nati per leggere” in passato, ma quello del 23 novembre darà avvio a una serie di incontri che si svolgeranno nel 2014. L’evento è inserito nella Settimana nazionale dei diritti del bambino, e vuole essere un modo per testimoniare la nostra presenza, per dire ‘noi ci siamo’, siamo attivi sul territorio non soltanto come negozio, ma come luogo di incontro e di confronto tra bambini, genitori e il mondo della cultura”.

Dall’esperienza che ti sei fatta in questi anni, mi sai dire che cos’è che avvicina i piccoli ai libri?
“Di sicuro lo stare in mezzo ai libri, quindi frequentare librerie, biblioteche, avere libri in giro per casa”.
E nel reparto ragazzi della Feltrinelli sembra di stare un po’ a casa, vero?
“Sì è proprio così, è questo che volevamo ottenere, un ambiente caldo e accogliente, dove le tracce della presenza dei piccoli visitatori fossero ben visibili. I bambini vengono qui con i genitori e prendono i libri, li guardano, alcuni li leggono, altri li lasciano lì sul tavolo. Abbiamo messo a disposizione per tutti fogli e matite colorate, proprio per creare uno spazio ad hoc per loro”.
Cosa è che attrae di un libro?
“Di certo la copertina e le immagini in generale. Soprattutto i più piccoli sono attratti dai colori, saranno poi i genitori che dovranno invogliarli e coinvolgerli nella storia, leggendola, narrandola e interagendo fisicamente con i libri, cioè toccandoli”.
Quando si cominciano a formare i gusti letterari dei bambini?
“Presto, molto presto direi, e spesso ciò accade perché sono le famiglie a indirizzarli verso una lettura piuttosto che verso un’altra. A volte la scelta viene fatta in base ai gusti dei bambini, quelli di due o tre anni sono molto attratti dai libri di animali. Talvolta ci si basa sulle differenze di sesso, spesso ho sentito dire: ‘Scegli un altro libro perché questo è da femmina, ha la copertina rosa’”.
Secondo te i libri si suddividono in genere?
“No, non credo. La suddivisione più valida è quella per età, tante volte accade che genitori non avvezzi alla lettura, ma che comunque vogliono far avvicinare i propri figli ai libri, si ritrovano a casa con un testo non adatto perchè pensato e scritto per bambini più grandi dei loro”.
Qual è il supporto che iniziative come “Nati per leggere” possono apportare alla lettura?
“Nati per leggere” è un progetto ampio, su scala nazionale, che ha già avvicinato tanti piccolissimi ai libri, e una delle carti vincenti è che lo fa attraverso il gioco. E’ per questo che stiamo preparando un calendario per il 2014 che prevederà un appuntamento al mese”.
Ci sono altri progetti in vista?
“Si’, abbiamo in cantiere qualche idea, ma dobbiamo vedere se saremo in grado di realizzarle, il più delle volte l’aspetto economico è un impedimento per tante belle iniziative. Ed è per questo che siamo aperti a suggerimenti, proposte e collaborazioni con esterni, quali associazioni culturali, ad esempio”.
“Nati per leggere” si inserisce nel progetto kids della Feltrinelli, un modo per formare i lettori di domani?
“Sì, questo è l’intento, e probabilmente siamo sulla strada giusta. Molti bambini amano i libri, l’altro giorno una mamma mi ha detto: ‘Sono dovuta entrare per forza, mio figlio fuori dal negozio si è messo a urlare perchè voleva salire al reparto ragazzi'”.