La Bella Rosaspina addormentata. Come nel copione delle migliori favole, la principessa si sveglia dal lungo sonno dopo tanto tempo e si innamora di un principe che tanto principe non è. E’ infatti una principessa. Ma al vissero felici e contente, plurale femminile d’obbligo, è infuriata la polemica.
Il casus belli lo ha dato il lancio della stagione teatrale del Teatro Testoni ragazzi di Bologna che il 29 ottobre apre il sipario con la Bella Rosaspina addormentata portata in scena dalla nota – e già più volte premiata – Emma Dante con la compagnia Sud costa occidentale, spettacolo che ha fatto il giro del Paese senza scatenare particolari polemiche.
La pièce è presentata come adatta a un pubblico di adulti e bambini a partire dai sette anni. Ma l’amore saffico non convince il consigliere del Pdl in Consiglio comunale a Bologna, Valentina Castaldini, che su Facebook chiede spiegazioni: “Vi racconto una storia – scrive -: la storia del teatro Testoni, un teatro, così dicono loro, per le famiglie e i bambini di questa città, il Teatro usufruisce di un immobile concesso in comodato d’uso gratuito in via Matteotti e di una convenzione di 810.000 euro per tre anni. Soldi nostri insomma, usati, si spera, per dare una offerta aperta a tutti, bella, significativa e soprattutto educativa. Mi si spieghi allora la scelta di mettere in scena uno spettacolo per bambini dai 7 anni in su dal titolo “la bella Rosaspina addormentata” che svegliandosi dal sonno dopo lungo tempo, si innamora di un principe del suo stesso sesso. La critica lo definisce “un affresco nero e grottesco” ma qui di grottesco c’e’ solo il tentativo di strumentalizzare i bambini, fatelo ma non con i miei soldi. Grazie”.
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Commenti:
non vedo assolutamente nulla di diseducativo… anzi, educa al fatto che l’amore può esistere ed esiste a prescindere da cosa l’altro abbia tra le gambe, che è una cosa bellissima e romantica abbastanza :)
Mi sembrava molto carino trovare una favola che raccontasse ai bambini il mondo attorno a loro..un mondo che deve cominciare ad accettare molte persone, soprattutto quelle che amano persone dello stesso genere. Ci sono favole e storie che cercano di spiegarti molte cose e questa è una di queste. I bambini nascono senza pregiudizi…siamo noi ad insegnargli il contrario. E poi al massimo non lo vai a vedere…
Non ravviso alcun “incitamento all’omosessualità” (se questo è ciò che scandalizza tanto) nel raccontare una favola così.
Il teatro – anche quello per bambini – racconta il mondo (esteriore o interiore) e questa rappresentazione non è né più né meno che questo: una realtà bella e poetica!
Come mai nessuno grida allo scandalo per le favole “tradizionali” dove la donna è sempre l’esserino indifeso che viene conteso tra i “bruti” di turno e salvata dal bellissimo avventuriero? Il consigliere gradisce quindi che con i suoi soldi si raccontino storie sessiste che riducono le donne a meri oggetti e gli uomini a padri-padroni?
Suvvia, stiamo parlando di favole che dovrebbero aprire il cuore e la mente dei bambini e una storia d’amore insegna semplicemente che l’amore è un sentimento potente, ma non pretende (né dovrebbe farlo) di pontificare su quale amore vada difeso e quale nascosto!
Che bello…era l’ora che qualcuno la scrivesse. Ne sono proprio felice. La trovo anzi molto educativa, proprio perché insegna ai bambini che l’omosessualità è una forma d’amore come qualunque altra, e non i pregiudizi omofobi che la fanno da padroni in tutto il Paese. Complimenti a chi ne è l’autore e non commento per coloro i quali hanno fatto polemica
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