In tempi di crisi si paga anche per asciugarsi i capelli dove prima lo si faceva gratis. Alla piscina comunale di Ravenna la novità è già operativa: da lunedì scorso, giorno della riapertura dopo i lavori estivi, l’aria calda è a pagamento. Bisogna munirsi di un’apposita tessera che costa 50 centesimi per due asciugature e 1,60 euro per otto asciugature. Alla reception ci spiegano che la durata di un’asciugatura è di tre minuti e mezzo. Nulla, se si considera che il vecchio impianto rilasciava aria tiepida e molto lenta e che per asciugare i capelli (corti) ad un bambina si impiegavano decine e decine di minuti.
Ma i macchinari vecchi sono stati sostituiti con dei nuovi a basso consumo che si spera siano anche più efficienti. La decisione è stata presa dalla società Nuova Sportiva che gestisce l’impianto di via Falconieri, in accordo con il Comune. C’è da scommettere che gli utenti la vivranno come una novità decisamente impopolare, viste le crescenti ristrettezze economiche delle famiglie.
Non va dimenticato che alcune società sportive che proprio alla piscina comunale “Gambi” organizzano i corsi di nuoto (anche per bambini) da settembre di quest’anno hanno alzato le tariffe rispetto alla scorsa stagione. La tassa dei phon sarà vissuta di certo come l’ennesimo fastidioso rincaro.
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Commenti:
A Forlì è un pezzo… anzi a Forlì, dallo scorso anno, si paga anche la doccia!!!
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