Poter usare il ticket per celiaci nei supermercati, oltrechè nelle farmacie convenzionate. L’appello, che ha già raccolto 18.000 adesioni in poche ore, arriva da una mamma celiaca di un bambino celiaco, Marina Pellizzari e viaggia sul web attraverso il sito Change.org, fino ad arrivare al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il problema? Prodotti troppo costosi che rendono difficile in tempi di crisi fare la spesa per chi vive questo problema.“Non mi piace il fatto che si lucri sulla celiachia. Non si può pagare un chilo di farina che è semplicemente un misto di farina e amido di riso e mais 6,70 euro, è un furto. I prezzi dei prodotti senza glutine sono purtroppo esorbitanti, soprattutto in farmacia, nonostante si tratti di prodotti contenenti ingredienti molto semplici, come farine di riso o di mais. I prodotti senza glutine non sono medicinali, ma solo prodotti fatti con materie prime senza glutine naturali: gli stessi che si trovano in farmacia al supermercato hanno un prezzo inferiore”.

Il problema dei costi era già stato sollevato dall‘AIC, l’Associazione Italiana Celiachia. A conti fatti, i 135.000 pazienti nazionali affetti da celiachia spendono cifre esorbitanti, soprattutto per i prodotti fuori paniere che non sono coperti dal Servizio sanitario nazionale. Pane, pasta, farina e preparati per pizze, biscotti e merendine, prodotti pronti surgelati, costano costano oltre il doppio degli stessi alimenti con glutine.