Fuori dal lavoro, fuori dalla scuola: sono le mamme le nuove Neet

Avete mai sentito parlare di Neet? Avete un figlio Neet? La sigla sta per “Not in Education, Employment or Training”: si tratta dei giovani non inseriti in un percorso scolastico o formativo e neppure impegnati in un’attività lavorativa (disoccupati o inattivi). I giovani Neet – sempre più oggetto di ricerca – sono fortemente esposti al rischio di esclusione sociale: quanto più si prolunga la condizione di inattività, tanto più risulta difficile il reinserimento nel sistema formativo o nel mercato del lavoro. Sono soprattutto i giovani alla ricerca della prima occupazione ad essere più vicini alla marginalizzazione, dal momento che registrano una durata della disoccupazione mediamente superiore a quella ex occupati.

In Emilia-Romagna si osservano percentuali di Neet stabilmente più basse rispetto a quelle medie del Paese.Tra il 2004 e il 2008, l’andamento del fenomeno è stato tendenzialmente costante, intorno al 10%, con un’impennata nel 2009 e 2010, quando la crisi ha intensificato i fenomeni di non occupazione, mentre il 2011 segna una leggera flessione e si attesta su di un valore del 15,3%. Le donne registrano percentuali stabilmente più sfavorevoli rispetto agli uomini, raggiungendo nel 2011 la quota di 18,9%, rispetto all’11,9% dei loro coetanei maschi.

Mamme al bivio

Esaminando più da vicino le caratteristiche delle ragazze Neet, non bisogna però trascurare il diverso ruolo che rivestono all’interno della famiglia rispetto ai coetanei maschi. Mentre quasi il 90% dei Neet di sesso maschile nel Nord Italia, come nell’intero Paese, è costituito da ‘figli’, le ragazze sono ‘genitori’ o ‘partner in coppia senza figli’ per una quota che nel Nord si aggira complessivamente intorno al 50%.

In queste circostanze è lecito ipotizzare che per le giovani donne gli impegni di cura incidano in misura maggiore che per i ragazzi sulla rinuncia ad investire in attività lavorative o di formazione. Ugualmente rilevanti nell’analisi del differenziale di genere appaiono le differenze di cittadinanza, specialmente nella ripartizione Nord: qui oltre il 40% delle ragazze Neet è straniero, contro il 20% dei ragazzi.

I dati emergono dalla ricerca “La precarietà giovanile nei territori di Cesena, Modena e Piacenza” della Regione Emilia-Romagna, consultabile qui.

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g