Qualche ritocchino dopo la separazione aiuta a sentirsi meglio nella nuova veste da single. Meglio ancora se a spese dell’ex marito. Lo rivela uno studio condotto dall’Associazione Donne e Qualità della Vita, presieduta dalla psicologa Serenella Salomoni, che lo ha realizzato su un campione di 240 donne tra i 30 e i 55 anni, ovviamente separate. 
Il 30% delle intervistate utilizza l’assegno di mantenimento in gran parte per ritoccarsi un po’ qua e un po’ là, cambiando così il proprio aspetto. Spesa che addirittura viene definitiva più importante rispetto a pagamento dell’affitto o della rata del mutuo (24%), alle sedute dallo psicologo per superare il trauma della separazione (12%) o alla possibilità di viaggiare (5%). Il 25% delle intervistate, però, spende i figli, oltre all’assegno già previsto per legge, anche gli alimenti ricevuti perché ex mogli.
A fare scuole sugli interventi di chirurgia estetica restano gli Stati Uniti da dove arrivano le mode più strambe. Tra queste quella di rifarsi le braccia per eliminare la ciccia di troppo e la vulva, ringiovanendola e rendendola il più simile possibile a quella di Barbie, detta anche a guscio di vongola.
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Che vergogna.
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