Nelle materne di Ravenna arrivano le lingue straniere

A bagno nell’inglese, nel francese, nello spagnolo. Fin da piccoli, senza paura di chissà quali traumi. La teoria di Martin Dodman, docente di pedagogia alla Libera Università di Bolzano, arriva anche in alcune scuole dell’infanzia comunali di Ravenna. A partire da settembre, quando partirà la sperimentazione. Mirella Borghi, responsabile dell’unità operativa progetti e qualificazione pedagogica del Comune, si è innamorata culturalmente di Dodman un paio di anni fa a Lugo: “Il suo approccio mi affascinò subito, perché sostiene che l’immersione nel multilinguismo in età precoce non porta solo ad un arricchimento dal punto di vista delle prospettive culturali ma porta ad un’evoluzione delle connessioni neuronali. Il risultato è una crescita cognitiva più veloce del bambino”. Una regola, però, c’è: non bisogna proporre le lingue ai bambini in maniera didattica, a mo’ di insegnamento. Al contrario, bisogna proporle loro nel quotidiano. E sarà proprio questa la strada che intraprenderanno le scuole scelte per fare da “cavie”. Durante il pasto, l’appello, alcuni giochi, i piccoli verranno come immersi in lingue altre, probabilmente anche più di una per scuola: “Probabilmente partiremo dall’inglese, sul quale la didattica è più consolidata – spiega Borghi – ma non escludiamo affatto altri idiomi”. E ora la palla passa alla formazione del personale, che inizierà in gennaio, quando gli insegnanti saranno chiamati ad un’intensa preparazione. A seguirli, una mediatrice linguistica che, con molte probabilità, potrà affiancare poi gli insegnanti sul campo, dal prossimo anno scolastico. E per informare educatori e genitori, lunedì 10 dicembre alle 17,30, alla scuola dell’infanzia Polo Lama Sud (via Vitruvio, 2 Ravenna), Martin Dodman terrà l’incontro “Educare cittadini plurilingue”: una lectio magistralis per capire il suo metodo.

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