L’assaggiatrice più giovane alla quale li ho proposti, li ha definiti subito “gamberi con il cappotto”. E questo sono: gamberi avvolti in una matassa lanosa fatta di pasta kataifi, che per chi non la conoscesse, è una pasta che alla vista e al tatto appare come un gomitolo di spaghetti sottilissimi. In genere si trova nei negozi etnici, visto che viene utilizzata molto nei paesi arabi ma anche in Grecia e in Turchia. La ricetta è rapidissima, il risultato ottimo.
Comprate dei gamberetti, dei gamberoni o delle mazzancolle. Sgusciateli e togliete il filetto nero. Senza condirli, avvolgeteli uno ad uno in un mucchietto di pasta kataifi. Metteteli su un foglio di carta forno e infornateli per un quarto d’ora a 180 gradi. Conditeli a piacere. Con olio, sale, pepe e limone. Oppure con aceto balsamico. Ancora, con la salsa di soia. In alternativa, con una salsa agrodolce preparata facendo bollire in un pentolino una tazza di acqua, una tazza di aceto bianco, una tazza di salsa di pomodoro e una tazza di zucchero canna finché il composto diventa sciropposo.
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