Le famiglie: «Non riusciamo più ad accedere al parcheggio adiacente ai servizi di neuropsichiatria infantile di via Cristoforo Colombo»

Alcuni genitori che hanno figli con disabilità motorie cognitive e di linguaggio ci scrivono in merito ad una situazione che si è verificata all’ospedale di Forlì. I genitori accedono al servizio di neuropsichiatria infantile di via Cristoforo Colombo ma «con nostra grande sorpresa ci siamo ritrovati a non poter più accedere al parcheggio adiacente ai servizi» in quanto è stato chiuso con una sbarra ed adibito a parcheggio del parco macchine dell’Ausl. I parcheggio disabili sono solo due all’esterno dell’area transennata, «non calcolando minimamente che la distanza per chi non deambula e la numerosa affluenza ai servizi di neuropsichiatria infantile che si trovano al piano terra della struttura con ingresso diretto fronte strada creano agli utenti di tale servizio, fruitori più volte a settimana e soprattutto nel periodo invernale una maggiore problematica nel raggiungere le palestre e gli ambulatori fisioterapici».
Le soluzioni adottate – scrivono i genitori – «possono essere diverse senza dover stravolgere tale accesso, visto che la flotta dell’Ausl non sembra così numerosa da dovere occupare l’intera area; possono eventualmente valutare di poter rilasciare un pass momentaneo per poter scaricare dalle auto i nostri figli e poterli accompagnare direttamente nelle palestre o negli ambulatori, oppure di decidere di dedicare tutta l’area laterale a dei parcheggi per disabili». I genitori parlano di una «mancanza di rispetto» da parte dell’azienda sanitaria che sembra dimenticare «l’inclusività» e «alla faccia dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Siamo stanchi di dover combattere per dare pari dignità ai nostri figli, di dover continuamente lottare e puntare i piedi per ottenere qualcosa». I genitori già due anni ffa affrontarono «il paventato spostamento del servizio al quarto piano del padiglione Vallisneri dell’ospedale di Forlì».
Nei prossimi giorni – scrivono i genitori – «avremo un appuntamento con uno studio di tecnici urbanistici, che si è reso subito disponibile a titolo gratuito per valutare l’area e con una richiesta agli atti, se sono state rispettate le normative vigenti in materia». I genitori minacciano un esposto in caso emergessero irregolarità. «Ci auguriamo che le istituzioni locali, anche se appena insediate, prendano subito in carico la questione come già fatto nel passato e convochino al più presto la direzione dell’Ausl aprendo un tavolo per trovare una soluzione ai problemi sopra esposti che ribadiamo essere solo un gesto di civiltà e rispetto per le persone più fragili».
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