“Prendiamo atto di quanto apparso su alcune testate locali in relazione alle presunte minacce di morte e di incendio dell’abitazione ricevute sui social dalla dottoressa Cristina Dibello a seguito dei noti processi e condanniamo, nella maniera più ferma, tali inaccettabili atteggiamenti. Ci teniamo sinceramente a ribadire che noi siamo alla ricerca della giustizia e non di una vendetta”.
Sono le parole che Benedetta Carminati e Davide Gavazzeni, i genitori della bambina di dieci anni residente a Ravenna e rimasta invalida durante il parto a Treviso, hanno scritto sulla pagina Facebook “Giustizia per Eleonora”, dissociandosi da quello che è accaduto nei giorni scorsi a una delle dottoresse coinvolte nei danni subiti dalla figlia.
La dottoressa, scrive il sito Polesine24, ha ricevuto diverse minacce dopo il servizio andato in onda su “Le Iene”. Il legale della donna ha detto: “Lavoreremo insieme alla polizia postale affinché vengano identificati tutti coloro che si sono resi responsabili dei fatti denunciati perché – a prescindere dal merito della tragica vicenda Gavazzeni – non è accettabile che il dibattito su di essa trascenda in una persecuzione che non giova a nessuno, men che meno alla piccola Eleonora”.
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