Secondo le competenze assegnate dalla Legge (L.R. n. 19/2016), spetta al Comune la vigilanza dei servizi educativi per la prima infanzia. Nell’ambito di tale attività di vigilanza il Comune di Rimini effettua periodicamente specifici controlli sul territorio comunale. L’11 dicembre scorso la Polizia Municipale, congiuntamente a funzionari del Settore del Diritto allo studio (Comune) e a funzionari dell’AUSL della Romagna, ha effettuato un controllo in una struttura privata situata a Rimini nord.

Ad esito del controllo e dei successivi accertamenti  è stata riscontrata la presenza di poco più di una quarantina di bambini nella struttura. Al momento della verifica i bambini erano accuditi da personale regolarmente assunto e la struttura e la cucina si presentavano in discrete condizioni.

Tuttavia emergeva la presenza di diversi bambini al di sotto dei tre anni per ospitare i quali i gestori non risultavano in possesso della specifica autorizzazione richiesta dalla legge.

Il procedimento di rilascio dell’autorizzazione non è un mero adempimento burocratico, poiché implica la verifica da parte di un’apposita commissione (Commissione tecnica Distrettuale) composta da esperti in edilizia, igiene, vigili del Fuoco e pedagogisti, del possesso dei requisiti, organizzativi (personale in numero sufficiente e dotato di apposita qualifica), igienico sanitari ed edilizi (anche strutturali).

Dato che la struttura è sprovvista di autorizzazione, per evidenti ragioni di sicurezza dei bambini ospitati è obbligatoria da parte del Comune la sospensione del servizio. Gli uffici stanno pertanto emanando un’ordinanza di sospensione del servizio assegnando un termine di decorrenza che permetta da un lato alle famiglie di organizzarsi per reperire eventuali soluzioni alternative e, dall’altro, ai gestori di produrre richiesta di autorizzazione e documentare il possesso dei altri requisiti necessari all’attività (edilizi, lavorativi, sanitari, vaccinali, mense).