Cercare un figlio: a Faenza nascono i gruppi per donne con l’endometriosi

“Che una donna sia pronta o meno, quando ha l’endometriosi e desidera un figlio sente presto una spada di Damocle sulla testa: la procreazione medicalmente assistita. Peccato che non sempre ci sia, a sostenerla, la giusta consapevolezza”. Da questi presupposti nasce l’idea di creare un gruppo di donne affette dalla malattia cronica che siano alle prese con la ricerca di un bambino.

Il gruppo, condotto dalla psicologa psicoterapeuta Laura Letizia e promosso da A.P.E. (Associazione progetto endometriosi), verrà attivato a Faenza non appena arriveranno le adesioni e si svilupperà in cinque incontri gratuiti a cadenza mensile organizzati in giornate e orari da definire.

“Abbiamo già una malattia difficile da accettare – spiega la presidente di A.P.E. Annalisa Frassineti – che si associa alla paura dell’infertilità. Buttarsi in un percorso tortuoso e dall’alto impatto psicologico come la Pma senza che la scelta sia stata maturata rischia di innescare dinamiche pericolose: per la coppia e per le donne stesse. Non solo: anche se non ci sono evidenze scientifiche, ci sono molte testimonianze del fatto che la fecondazione possa impattare negativamente sull’endometriosi. Altro motivo per cui serve davvero molta convinzione”.

Un altro elemento su cui maturare consapevolezza è la pillola: “Quando una donna con l’endometriosi cerca una gravidanza, sa che deve abbandonare quello che è spesso il suo principale alleato. Non è qualcosa che si possa decidere dall’oggi al domani”.

Prima dell’attivazione del gruppo “Rinasc-Endo”, ogni donna interessata parteciperà a un colloquio conoscitivo, sempre gratuito. Gli incontri si terranno in viale Baccarini 29/8 a Faenza.

Info
dott.letizialaura@gmail.com
Cel.333/1731519

www.apeonlus.it

 

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