Abbonamento treno-bus, mamma costretta a comprare i biglietti

Ha pagato 387 euro per l’abbonamento integrato bus e treno per la figlia. Ma per due settimane Carla Alvoni di San Pietro in Casale, la cui storia è raccontata da Il Resto del Carlino, ha dovuto comprare alla ragazzina i biglietti giornalieri perché quando la tessera veniva avvicinata alla macchina, questa dava il segnale di errore: “Prima a San Pietro mi dicevano che non riuscivano più a ricaricare l’abbonamento, quindi sono andata a Bologna. Anche qui agli sportelli non erano in grado di risolvere il problema. Quindi sono stata costretta a chiamare in direzione di Trenitalia. Intanto sono passati giorni e mia figlia ha continuato a pagare il biglietto normale per evitare sanzioni. Finalmente ho trovato la disponibilità di un dirigente, che si è interessato per superare questo incredibile impasse. Lo ringrazio e spero finalmente di risolvere la situazione, ma c’è comunque qualcosa che non funziona”.

Trenitalia è intervenuta sul caso, scusandosi con la signora: “La cliente si può recare in tutte la altre biglietterie della regione, per il corretto e definitivo caricamento del titolo di viaggio”.

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