“Non si tratta così nemmeno un cane abbandonato”. Con queste parole Sabrina Bacchini, madre di Matteo Ballardini, morto il 12 aprile 2017 dopo essere abbandonato in overdose dagli amici, commenta sul Resto del Carlino i recenti arresti di quattro giovani della Bassa Romagna, tutti accusati di omicidio volontario pluriaggravato.
Tra coloro che hanno lasciato Matteo in un’auto in un parcheggio di Lugo, nonostante le condizioni disperate in cui si trovava, c’è Beatrice, 21enne di Lavezzola: “Era la sua amica del cuore – spiega la donna all’edizione locale del quotidiano bolognese –. Lui la adorava, mi raccontava di quella ragazza che lo capiva”.
Invece, secondo le ricostruzioni delle inquirenti, è stata proprio Beatrice a convincere gli altri tre a lasciare il giovane lughese in auto. A morire per overdose da metadone dopo un’agonia lentissima. Il motivo di tanta crudeltà e tanto cinismo? Dai dettagli emersi pare proprio che a fornire la dose di metadone a Matteo fosse stata proprio “l’amica del cuore”. Era lei, insomma, la spacciatrice. Quella che rischiava grosso nel caso in cui il 19enne lughese fosse stato soccorso da qualche autorità sanitaria. Non voleva correre guai la “scaltra” Beatrice. Per questo comportamento la madre di Matteo, che era figlio unico, non si dà pace. Adesso però la ragazza dovrà difendersi da un’accusa ben più pesante assieme al resto della “banda dello sballo”: due lughesi di 21 e 27 anni e un marocchino di 23.
Sul suo profilo Facebook però Beatrice trova qualche sostenitore e acchiappa qualche “mi piace” subito stigmatizzato da altri utenti: “Dovreste solamente stare zitte e ringraziare che sia la legge a punire queste m… non è niente a confronto di quello che si meriterebbero”. Uno degli ultimi commenti pubblici della ragazza è stato: “Non ho idea di dove la mia vita mi stia portando. La lascio fare… Magari conosce la strada meglio di me”. Ora probabilmente lo sa dove la stava portando: in galera.
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