Reggio Emilia si mobilita dopo che la direttrice della biblioteca di Todi Fabiola Bernardini – considerata un’eccellenza nel suo campo – è stata rimossa dall’incarico perché si è rifiutata di spostare alcuni libri per bambini considerati della categoria “gender” alla sezione adulti.
Come scrive La Gazzetta di Reggio Nico Giberti, sindaco di Albinea e coordinatore della Consulta delle Biblioteche di Reggio, organismo che raduna l’intero servizio bibliotecario reggiano ed è composto da funzionari e alcuni amministratori, è pronto alla contromossa: “Ci sono già stati segnali preoccupanti in passato, ora vogliamo dire basta. Nel 2015, quando ci fu un caso simile e Venezia, diverse biblioteche reggiane fecero quello che feci io spontaneamente: verificarono quali fossero i libri soggetti a ‘censura’ e, nel caso non fossero già presenti, ne prenotarono gli acquisti. Nell’autunno scorso è emersa la vicenda di Todi: l’amministrazione voleva far scomparire quei volumi dalla sezione ragazzi, con un giudizio discriminatorio sui libri.
Entro fine giugno si deciderà il da farsi: “Le opzioni sono tante, dall’acquisto in massa dei libri incriminati all’invito della direttrice rimossa a qualche iniziativa reggiana sul tema”.
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