Asilo: i genitori non pagano e il bambino povero non mangia

I suoi genitori sono così poveri che non pagano neanche la mensa della scuola materna. Non ce la fanno: da mesi la retta resta inevasa. Così lui, quattro anni, mentre gli amichetti mangiano, resta fuori dalla mensa. La vicenda, che in questi giorni è diventata un caso nazionale, è scoppiata all’istituto Amedeo Maiuri di Frosinone. Il piccolo, figlio di genitori nordafricani, non mangia alla mensa dell’asilo da tempo complice anche un disguido burocratico: la mancata comunicazione dell’Isee per attestare le capacità economiche e stabilire la tariffa. Attualmente, se consumasse, gli verrebbe applicata la tariffa massima che i genitori non si possono permettere. Da qui il ‘digiuno’. Il legale della famiglia ha anche provato a risolvere la situazione dicendo che per i suoi assistiti il calcolo mensile, il massimo sforzo che possono permettersi, è di 30 euro. Ma tutto si è fermato in qualche ufficio, la situazione non si è ancora sbloccata e il bambino ancora resta a guardare gli altri che pranzano.

L’avvocato ha spiegato ai media locali che all’inizio il bimbo veniva trattato come tutti gli altri, “poi si sono irrigiditi. In pratica non mangia da novembre. Ora lo mettono in un angolo e aspetta che la madre lo venga a prendere mentre gli altri mangiano. Il papà guadagna 600 euro al mese, non ha mai detto di non voler pagare“. Alla famiglia sono stati chiesti 900 euro, compresi gli arretrati dello scorso anno. La situazione non si sblocca perché quei soldi, dicono i genitori, non ci sono. Dopo che il caso è diventato nazionale però qualcosa si è mosso: è cominciata una colletta di mamme da tutta Italia e l’assessore comunale competente, Valentina Sementilli, ha reso noto che le istituzioni faranno la loro parte precisando che “i genitori del piccolo non hanno mai manifestato il disagio di cui si parla, né hanno messo al corrente me, o il dirigente scolastico: entrambi, infatti, abbiamo appreso dell’esclusione del piccolo dalla mensa solo a mezzo stampa”. Inoltre, al quotidiano Ciociaria Oggi, l’assessore ha evidenziato la morosità pregressa: “Malgrado i due genitori non avessero effettuato il pagamento del corrispettivo della mensa, il bambino ha sempre fruito del servizio per due anni di seguito. Dopo numerosi solleciti, la ditta concessionaria ha preteso la regolarizzazione delle quote pregresse, che ammontano a circa 900 euro”.

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