Addio a Bea, la bimba che ha commosso l’Italia

Ci sono vicende che lasciano senza parole anche chi, come i giornalisti, deve avere sempre un termine per raccontare, per provare a spiegare, per informare. La storia della piccola Beatrice è una di queste. Eppure va divulgata perché c’è un’associazione che si batte perché altri bambini non facciano la sua stessa fine, per stimolare la ricerca e per condividere il dolore che inevitabilmente ci colpisce quando apprendiamo i particolari e per non fare sentire soli i familiari, per quello che può contare.

E allora. La sua malattia è talmente rara e sconosciuta che, oltre a non avere una cura, non ha neanche un nome specifico. Si tratta di una sindrome che ha reso progressivamente rigide le articolazioni al punto che la bimba ormai era prigioniera in una specie di armatura. Per questo la piccola Beatrice era stata soprannominata “la bambina di pietra“. Un nomignolo che non piaceva alla famiglia ma che, almeno, riusciva ad identificarla immediatamente e sensibilizzava le persone verso le numerose iniziative di beneficenza organizzate in suo favore.

Otto anni e una grande forza d’animo: la piccola ha combattuto a lungo contro la patologia fino a quando non si è arresa il 14 febbraio ed è morta in un letto dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, la sua città, per un arresto cardio-respiratorio. Ormai Beatrice muoveva gli occhi e nient’altro: non poteva piegare il collo, le braccia, i gomiti, le ginocchia, i piedi e le dita. L’anomalia genetica che ha mandato in tilt anche i più bravi specialisti in materia aveva calcificato tutto ciò che avvolge le articolazioni. I genitori si erano accorti che c’era qualcosa che non andava durante il primo anni di vita di Beatrice. 

La sua storia ha commosso tutta l’Italia anche perché la piccola lo scorso 6 agosto era rimasta orfana di madre, uccisa da un tumore a 35 anni. Per stare più vicina alla sua bimba, la donna aveva anche lasciato il lavoro. Si era documentata sulle possibili cure, si dava da fare come solo una mamma è in grado, fino a quando anche lei si è ammalata. A dare l’annuncio del decesso della bimba è stata la zia con un post sulla pagina Facebook “Il Mondo di Bea”, l’associazione creata per sostenere la nipote e per sensibilizzare la ricerca sulle malattie rare: “Beatrice questa sera è volata via – ha scritto la donna -. In questo giorno, dedicato agli innamorati, ha deciso di correre ad abbracciare la sua mamma. Saperle insieme sarà la nostra forza”.

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