Ufficialmente erborista, in realtà stregone, maneggione, truffatore. Un commerciante 50enne di Ravenna è finito nei guai e dovrà affrontare un processo con l’accusa di truffa per aver rifilato ai propri clienti amuleti, talismani e ciondoli vari. Servivano, diceva lui, a scacciare il malocchio. L’uomo, che riceveva nel soppalco del suo negozio e al proprio domicilio, dava precise istruzioni ai clienti circa l’utilizzo dei ninnoli e dei feticci: specchi, candele, ‘pietre magiche’ ed altri oggetti pseudoesoterici dovevano essere piazzati adeguatamente nelle stanze per tenere lontano le negatività.
Addirittura una donna gli avrebbe dato 30mila euro per acquistare alcuni ciondoli e una sorta di bacchetta magica, tutti strumenti per scacciare la magia nera. Senza contare gli amanti delusi, sempre alla ricerca di chissà quali pozioni per riconquistare il cuore della persona concupita. I fatti si riferiscono al 2012 e al 2013.
Mentre le associazioni di categoria protestano vivacemente per la recente cancellazione governativa della figura dell’erborista, la cronaca ci riporta questo caso emblematico di come la ‘liberalizzazione’ della professione possa lasciare maggiore spazio ai ciarlatani. Come riporta il quotidiano il Resto del Carlino, le frasi che il sedicente mago rivolgeva ai clienti erano del tipo: “Siete voi gli eletti contro il maligno. Dio vi porta sul palmo della mano, ma se interrompete i riti sarete vittima delle forze oscure“. Ogni tanto nominava anche l’Apocalisse, la fine del mondo che sarebbe stata imminente; uno di quegli argomenti che in queste occasioni fa sempre la sua porca figura, insomma. E veniva creduto.
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