Alice Lucchi

Per Natale ci sono dei regali da evitare. Assolutamente. Eppure uomini e donne su questo punto tendono a non capirsi, a creare equivoci. Certo, si può sempre fare buon viso a cattiva sorte e a caval donato bla bla ma forse è meglio chiarire le cose in anticipo. Si evitano spese inutili e imbarazzi sotto l’albero. Dunque, ecco cosa NON regalare ad una donna. Questi sono i miei sconsigli per gli acquisti. 

1) Apparecchi elettronici: a meno che non sia l’I-phone X, gli orpelli per cui voi uomini andate matti, per noi donne sono quasi sempre superflui: non ci serve un cavo che colleghi il tablet alla tv, o un apparecchio da collegare al pc per far sembrare i personaggi dei videogiochi più reali. A noi basta lo smartphone per farci i selfie e registrare messaggi vocali chilometrici alle amiche quando il moroso ci ha fatto incazzare, non ci serve un cavo lungo tre metri… ci basta quello corto, per noi la lunghezza è un valore aggiunto solo in certi ambiti.

2) Il maglione di lana: neanche se l’ha cucito Roberto Cavalli in persona, neanche se la lana con cui è fatto proviene dalla tosatura di una rara specie in via di estinzione di montone himalayano o di pecora delle Antille francesi. Il maglione mai e poi mai, uomini. Mi raccomando. Troppo anonimo e totalmente privo di empatia.

3) Una trousse tipo ‘astronave’: io uso a malapena mascara e lucidalabbra e tu mi porti una trousse di dieci chili a forma di pinguino col cappello da Babbo Natale con 30 ombretti di tutte le sfumature possibili, dal grigio pantegana al viola camera mortuaria, rossetti rosa fosforescenti e marrone cacca di piccione, mascara per allungare le ciglia, rinforzarle, per renderle più folte…Ci metti più a tempo a sceglierlo che a struccarti, che comunque è sempre un’operazione che richiede l’utilizzo di mezza confezione di dischetti di cotone e tre litri di unguenti per rimuovere il rimmel manco fosse catrame e nonostante queste procedure il giorno dopo avrai sempre due occhi come un panda. E in queste trousse ci sono pennelli, pennellini, pennelloni, pennelli Cinghiale: per dipingere la Cappella Sistina Michelangelo ne ha usati meno. Non si sa bene se servano per stendere fard, ombretto, cipria o per snidare la polvere che rimane tra i tasti del pc. Mistero.

4) Un profumo: io uso lo stesso profumo da vent’anni, Rem, qualsiasi altra essenza mi provoca nausea, giramento di testa, vertigini, secchezza delle fauci, perdita dei sensi, convulsioni, morte. Una volta ho provato un campioncino in omaggio e ho avuto conati di vomito per tutta la notte, ho lavato la maglia, messa all’aria aperta, rilavata ma niente quel profumo non se ne andava L’unica soluzione è stata buttare la maglia… che m’era pure costata un occhio. E in ogni caso non ho bisogno di un maglione, lo ribadisco!

5) Una sveglia: “Ti devo sempre svegliare io, ti dimentichi di mettere quella del telefono o non la senti. Quindi guarda che bel regalo utile che ti ho fatto!”. La sera stessa quell’ordigno malefico era già nel cassonetto davanti a casa. A parte che era così super tecnologica che per programmarla ci voleva un ingegnere della Nasa, tremila pulsanti, suonerie, numerini ovunque. “Grazie lo stesso. Ah, mi svegli tu domani, vero? Non dimenticarti… la sveglia nuova non la uso subito non voglio romperla è così super professionale…”. E  ora qualcuno si starà già prendendo cura di lei, il servizio netturbini delle 5 di mattina, probabilmente.

E invece cosa non si deve mai regalare ad un uomo? Le mie idee ce l’ho e ve le spiego nella prossima puntata…